Renato Zero, storico cantante italiano, sarà ospite nella puntata odierna di Che tempo che fa programma condotto da Fabio Fazio. Il celebre artista dalle mille sfaccettature ha spesso parlato delle sue umili origini, prima di intraprendere la strada verso il successo. Domenico Fiacchini e Ada Pica i genitori di Renato Zero hanno fatto molti sacrifici per il proprio figlio: “Sono stati meravigliosi e non mi hanno mai contestato. Mio padre era poliziotto, mia madre infermiera e mi hanno sempre dato la possibilità di essere me stesso. Bisogna avere della radici ben piantate altrimenti con il primo vento vacilli e perdi l’equilibrio” raccontava l’artista al settimanale Grazia.



Il cantante ha poi ricordato la sua infanzia che, nonostante fosse umile nel materiale, era ricca di valori e amore: “I miei genitori spendevano le loro risorse per noi.” Lasciandosi andare alla nostalgia Zero ha poi raccontato del Natale in famiglia, momento in cui la cosa importante era passare del tempo insieme: “Noi eravamo una famiglia abbastanza povera e non avevamo la necessità di fare il passo più lungo della gamba, che secondo me è controproducente” dichiarava a Domenica in.



Renato Zero il dolore per la morte della madre e il rapporto con i genitori: “L’ho sognata”

Renato Zero ha sempre avuto un rapporto davvero profondo con i genitori, specialmente con la mamma: “Ascoltando mia madre ho evitato tante fregature, ho aperto gli occhi e ho sofferto meno“. L’artista è stato vicino alla madre Ada fino alla sua morte: “Negli ultimi due mesi dovemmo ricoverarla e da quel momento in poi non fece più ritorno a casa” raccontava il cantante a Domenica in.

Renato Zero ha poi confessato di averla sognata: “Se riesco a sognarla? L’ho sognata una volta sola. Stava sul pontile di Ostia e si affacciava verso il mare. Aveva i capelli neri con le righine bianche e questo cappello a larghe falde che mamma adorava. A un certo punto si è girata e ho visto che era mamma.” Il cantante ha poi raccontato di aver avuto un colloquio con la madre scomparsa per sei minuti da sveglio. La fede è stata la componente che più ha permesso all’artista di elaborare la perdita del genitore: “Mi ha lasciato la serenità di sapere che se tu hai amato in modo così totale, la gente non va via.