DOMENICO FRASCOGNA: A “COSE NOSTRE” UNO DEI KILLER DEI CASALESI

Domenico Frascogna, il tombarolo dei Casalesi, al centro della nuova puntata di Cose Nostre, trasmesso su Rai 1 alle ore 23:30 oggi, lunedì 7 ottobre 2024. Il suo sarà un racconto esclusivo in prima persona, perché colui che negli anni Novanta fu uno dei killer del clan ha deciso di raccontarsi, rivelando chi era prima di diventare un sicario per la camorra. Infatti, era un tombarolo: andava a caccia di tesori antichi in Campania, del resto è una terra che ne custodisce molti da secoli, visto che in epoca romana era una delle terre più fertili dell’impero, quindi transitavano merci, vasi e monete che vengono di tanto in tanto ritrovate.



Frascogna divenne tombarolo sin da ragazzino, agendo da solo o con altre persone, di notte e in modo clandestino. Quindi, batteva in lungo e in largo le campagne della zona di Caserta, arrivando a spingersi fino a Napoli, ma anche Pompei. Iniziò a guadagnarci e il suo successo lo fece finire nel mirino dei Casalesi, di cui entrò a far parte diventando uno dei loro killer, in una morsa da cui si è liberato solo molti anni dopo.



IL METODO DEI CASALESI PER FAR SPARIRE I CADAVERI

Tra i racconti forniti da Domenico Frascogna agli inquirenti ce n’è uno agghiacciante che ricostruisce il metodo usato dal clan di cui faceva parte per non lasciare alcuna traccia degli omicidi. I Casalesi avevano diversi stratagemmi per far sparire i cadaveri, anche se non sempre quei “trucchi” funzionavano. Frascogna, che era uno dei più importanti collaboratori del gruppo guidato da De Simone e Zagaria, durante un interrogatorio rivelò un metodo usato dal boss Schiavone, detto Cicciariello.

Come riportato da Stylo, raccontò che spesso in masseria Schiavone riferiva che per far sparire per sempre un corpo bisognava infilarlo all’interno di una pila di grandi copertoni di camion o trattori, dando fuoco a tutto, quindi col cadavere dentro. Così “del cadavere restavano solo i denti“, gli raccontò il boss, aggiungendo che usando questo stratagemma in campagna ci sarebbero stati meno problemi, perché anche se il fumo veniva visto dalle forze dell’ordine, non sarebbero intervenute, visto che è un tipo di rogo che causa poche fiamme.