Domenico Modugno è stato il protagonista di una vera e propria rivoluzione della canzone italiana. Le sue braccia aperte mentre canta Nel blu dipinto di blu sono un’icona universalmente riconosciuta come simbolo dell’inizio della musica leggera contemporanea. Originario di Polignano a Mare, Modugno ha dapprima cercato fortuna come attore, ma ben presto ha svelato un talento per la musica e il canto. Accantonata, ma non abbandonata, l’attività teatrale si è quindi impegnato per emergere nel panorama musicale italiano. Ci è riuscito così bene da essere considerato uno dei padri della canzone italiana. In effetti il suo brano più famoso, Nel blu dipinto di blu, è diventato un inno per gli italiani all’estero ed è una delle canzoni più conosciute nel mondo. Scomparso nel 1994 a seguito di un attacco cardiaco, nell’ultimo decennio di vita si era anche impegnato in politica riuscendo a sfruttare l’enorme popolarità che aveva guadagnato sulle scene.



DOMENICO MODUGNO, NEL BLU DIPINTO DI BLU E DIO, COME TI AMO

Nel blu dipinto di blu è la canzone italiana più famosa di ogni tempo. Presentata da Domenico Modugno in coppia con Johnny Dorelli al Festival di San Remo del 1958 e conosciuta anche come Volare si impone al grande pubblico sin da subito. Intorno al pezzo c’era stata molta curiosità anche prima dell’esibizione sul palco del Casinò di Sanremo. Infatti si trattava della prima canzone presentata in gara da un cantante che ne era anche l’autore. In realtà quella che si presentava come una piccola grande rivoluzione era una necessità. Modugno, infatti, aveva proposto la canzone a vari interpreti, tra i quali Claudio Villa e Nilla Pizzi, che l’avevano rifiutata, così decise di cantarla da sé. Nonostante Nel blu dipinto di blu sia stata in un primo momento eliminata dalla gara e poi ripescata, riuscì a trionfare in quell’edizione del Festival, precedendo L’edera di Nilla Pizzi. Per Modugno fu un trionfo, anche perché vinse con l’unica canzone presentata in un’edizione in cui ad esempio Claudio Villa portava in concorso ben cinque pezzi e Nilla Pizzi ben quattro. Nell’edizione del Festival di Sanremo del 1966, Modugno portò in gara Dio, come ti amo. Come otto anni prima il cantautore di Polignano a Mare riuscì a trionfare vincendo davanti a Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli. Il testo parla di un amore incredibilmente felice, anche se il tono della canzone non è propriamente gioioso. Dopo la parentesi sanremese, Dio, come ti amo rimase prima in classifica per una settimana, ma venne successivamente spazzata via dalla canzone arrivata seconda che si impose come uno dei più grandi successi degli anni sessanta.

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