E’ Claudio Lolli ha fare da colonna sonora all’anteprima di Techetechetè Superstar, con il brano struggente e appassionato Ho visto anche degli zingari felici. Nel frattempo, scorrono le immagini di tutti i protagonisti di questa puntata. Subito dopo è la volta di Domenico Modugno, che – come prevedibile – apre con Nel blu dipinto di blu (passata alla storia come Volare). Il “sottotitolo” di questa puntata è “musica e poesia”, a indicare che il cantautore non è solo un musicista, ma è anche e soprattutto un poeta. Modugno è forse l’artista più rappresentativo in questo senso. Ognuno ha dato il suo contributo alla musica, personalissimo e insostituibile, ma quando si pensa al musicista-poeta viene subito in mente lui. Non è un caso che la copertina di questa puntata lo veda protagonista assoluto. Francesco De Gregori, in seguito, descrive la canzone come “una forma d’arte”: “Credo che dovremmo difenderne la dignità”. Ma Modugno, icona italiana nel mondo, si difende bene già da solo. (agg. di Rossella Pastore)



NEL BLU DIPINTO DI BLU, LA SVOLTA PER LA MUSICA

Domenico Modugno sarà uno dei protagonisti della puntata di Techetechetè di oggi dedicata ai cantautori. Un vero e proprio totem della musica leggera italiana, l’artista nativo di Polignano a Mare (anche se per anni è stato creduto siciliano dalla percezione popolare) è una delle voci più note della musica italiana nel mondo e ha alle spalle una produzione di 230 brani con oltre 22 milioni di dischi venduti nel mondo. Ovviamente, tutti ricordano il suo successo più importante, “Nel blu dipinto di blu” (anche in questo caso spesso la credenza popolare ha sottolineato come il titolo fosse erroneamente “Volare”), che, composta nel 1958 e vincitrice del Festival di Sanremo, risulta ancora oggi essere la canzone italiana più eseguita in tutto il mondo. Ancora oggi le canzoni di Domenico Modugno sono eseguite in radio, nei Festival e fanno parte del panorama nazional-popolare e soprattutto durante il periodo estivo, e quest’anno non farà eccezione, si moltiplicano i Festival e gli omaggi in giro per l’Italia per l’artista pugliese, con reinterpretazioni dei brani spesso anche da parte di artisti giovanissimi.



DOMENICO MODUGNO, LE VITTORIE A SANREMO

Nella puntata di Techetechetè di oggi si ripercorreranno chiaramente, com’è nella natura del programma, anche le apparizioni televisive di Domenico Modugno, in particolare quelle che hanno fatto la storia. Innanzitutto al Festival della canzone italiana: Modugno si è aggiudicato la kermesse sanremese per ben quattro volte, la prima volta proprio nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”, canzone della quale è anche autore il che lo ha reso il primo cantautore in assoluto ad aggiudicarsi la vittoria finale al Festival di Sanremo. Quindi, le altre tre vittorie sono state quelle del 1959 con “Piove”, del 1962 con “Addio… addio…” e quella del 1966 con “Dio, come ti amo”. Non va dimenticato poi che nel 1958 Modugno con “Nel blu dipinto di blu” si aggiudicò anche il Grammy, di fatto l’Oscar della musica internazionale organizzato e consegnato negli Stati Uniti. Quella d’altronde è stata la canzone che ha rivoluzionato all’epoca non solo la carriera di Modugno, ma tutta la musica italiana: presentato superficialmente come un “urlatore”, la modernità dell’esibizione di Modugno, passionale nella gestualità oltre che nell’esecuzione canora, sconvolse positivamente il costume musicale del Paese.



LA POPOLARITÀ ANCHE COME ATTORE

La popolarità di Domenico Modugno dall’inizio degli anni Sessanta iniziò a essere straordinaria e questo lo portò anche a essere protagonista di prove da attore considerate a tutt’oggi di grande spessore. Memorabile quella da protagonista della commedia musicale “Rinaldo in campo” di Garinei e Giovannini del 1961, in cui Modugno era affiancato sul palco teatrale da mostri sacri della commedia all’italiana come Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Paolo Panelli. Spesso “Rinaldo in campo” nella versione con Domenico Modugno protagonista è stata proposta in tv sulle reti Rai con grande successo, tanto da portare a una riedizione della stessa nel 1987 con Massimo Ranieri protagonista. Dunque un artista poliedrico capace di interpretare molti ruoli nella sua carriera e per anni uno dei volti più amati del piccolo schermo. Gli ultimi anni sono segnati dalla malattia fino all’ultima memorabile interpretazione assieme al figlio Massimo nel brano intitolato “Delfini”, una sorta di passaggio di consegne di padre in figlio.