«Parlavano delle loro strategie, e in particolare del progetto finalizzato ad accaparrarsi la distribuizione dei farmaci in tutta la provincia di Catanzaro», così spiega in conferenza stampa il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, sottolineando i punti chiave dell’inchiesta “Farmabusiness” che ha posto ai domiciliare il Presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini. «Il Presidente Tallini avrebbe assicurato alla consorteria mafiosa il supporto per accelerare l’iter burocratico per l’ottenimento di autorizzazioni per l’avvio delle attività, quindi in una fase iniziale nella progettualità», conclude Gratteri. Tra i primi commentatori della politica nazionale è Matteo Salvini a prendere le distanze da Mimmo Tallini: «Ho mandato gli auguri a Gratteri di buon lavoro: persona seria che conosco bene, quando c’è da fare pulizia lui è una garanzia. Tallini mi ha attaccato molte volte. Spero che questa vicenda spinga a fare presto, che scelga un calabrese come commissario. La risposta migliore sarebbe nominare un dottore specchiato e calabrese». La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, intervenendo ad Agorà in merito all’arresto del compagno di partito, ha spiegato «Non saprei cosa dire. Lo ho appreso da voi in questo momento. So che lui fa politica da 30 anni, non è mai stato raggiunto da qualsiasi avviso di garanzia. Sappiamo che è un indagato in questo momento, approfondiremo un po’ le carte, vediamo di che cosa si tratta. Se dovesse risultare colpevole, va da sé che provvederemo all’espulsione immediata dal partito».



ARRESTATO IL PRES. CONSIGLIO REGIONALE TALLINI

Non c’è pace per la Regione Calabria: nel pieno del non ancora risolto “caso” commissario alla Sanità, stamane una retata dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro ha posto agli arresti domiciliari Domenico “Mimmo” Tallini, il Presidente del Consiglio Regionale in carica (in quota Forza Italia). Quando ancora il Governo non è riuscito a trovare un commissario alla Sanità – a seguito delle tre dimissioni in 2 settimane (Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio) – rispunta sulle cronache nazionali la Calabria, questa volta per motivi giudiziario-politici: Tallini, uomo di fiducia e amico della compianta Presidente della Regione Jole Santelli, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Farmabusiness”. È ancora dunque la sanità ad intrecciarsi tra le fitte presunte trame tra il malaffare e la politica locale: le accuse a carico di Tallini, spiega il Corriere della Sera citando l’atto del gip, riguardano lo “scambio elettorale politico mafioso” e il “concorso esterno in associazione mafiosa”. Nelle indagini degli scorsi mesi, la procura di Catanzaro ha evidenziato il ruolo centrale del clan ‘ndrangheta “Grande Aracri” di Cutro, con ramificazioni che arrivano addirittura fino all’Emilia Romagna.



CAOS IN CALABRIA TRA SANITÀ E POLITICA

Le accuse riportate dall’Agenzia Ansa riguardano appalti, voto di scambio (legato alle Elezioni 2014, ndr) ma anche risorse finanziare della famiglia di Aracri in merito a farmacie e parafarmacie sul territorio. «La cosca avrebbe dato vita a una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (di cui una in Emilia Romagna, 20 in Calabria e 2 in Puglia e una in Emilia Romagna)», riporta il Corriere della Sera, sempre citando gli atti giudiziari. Per giudici e Carabinieri, ad avviare l’impresa del malaffare sarebbe stato decisivo il supporto di Domenico Tallini che in cambio avrebbe ottenuto l’appoggio della cosca alle Elezioni Regionali di 6 anni fa. «Vi ricordate le ultime regionali calabresi, a gennaio 2020? Questo signore, attuale Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, di Forza Italia, in virtù del codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile. A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una ‘vendetta personale’. Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una ‘vendetta personale», è il commento durissimo su Facebook del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra (M5s).

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