Domina è la nuova serie tv targata Sky Studios dedicata alla vita di Livia Drusilla, moglie di Augusto e madre di Tiberio, figura chiave della Roma imperiale tra il 44 a.C. fino alla sua morte avvenuta nel 29 d.C.

La prima stagione (disponibile da una settimana su SkyGo e NowTv) è composta di 8 episodi ed è dedicata alla prima parte della vita di Livia, dalla sua adolescenza felice all’esilio sùbito dopo l’uccisione di Giulio Cesare, per poi giungere alla sua riabilitazione e al ritorno a Roma. Da qui la risalita sociale, fino a diventare la nuova moglie di Augusto.



Livia Drusilla riceve la sua formazione politica, insolita per una donna dell’epoca, dal padre, Marco Livio Druso Claudiano, famoso e rispettato pretore, fervente repubblicano, che si schierò con gli autori dell’uccisione di Giulio Cesare. È proprio in seguito a questa scelta politica che la famiglia di Livia fu proscritta da Ottaviano e costretta all’esilio dopo aver visto requisito l’intero patrimonio.



La futura moglie di Augusto non abbandonò mai la fede repubblicana ereditata dal padre, ma questo non le impedì di diventare l’imperatrice più potente e temuta di Roma. La sua astuzia e la sua determinazione a usare ogni mezzo, anche attraverso la commissione di omicidi, furono determinanti nel cambiare il corso delle cose, oltre che avvantaggiare se stessa e i suoi figli, Tiberio e Druso.

Qui entra in campo l’originalità della serie: il passaggio cruciale della storia di Roma – la fine della Repubblica e la nascita dell’età imperiale – è raccontata dal punto di vista di una donna. Roma era una società patriarcale e maschilista, fondata sulla forza e le armi. Quale altro potere ha una donna se non quello di dare dei figli, e quindi degli eredi, al proprio sposo? Livia però non può più averne, e anche se Augusto non intende ripudiarla, è costretta a misurarsi con la famiglia allargata del consorte: la prima moglie Scribonia e sua figlia, i suoi due figli avuti dal primo matrimonio con Tiberio Caio Nerone, il figlio della cognata Ottavia che la odia, il figlio dell’ex nemico Ottaviano. Alla fine, come sappiamo, la spunterà il primogenito di Livia, Tiberio, forse quello che in origine aveva meno chance per aspirare alla successione.



Domina è un biopic abbastanza fedele alla storia reale, quindi corriamo pochi rischi di commettere spoiler. La serie di genere è decisamente più bella e godibile di altre che pure hanno goduto di un notevole successo di pubblico (Spartacus, Romulus, Il primo Re). L’utilizzazione degli stessi studios di Cinecittà (gli esterni sono stati girati sui monti Sabini intorno Roma) non impedisce la realizzazione di una versione originale e molto curata della vita quotidiana nella capitale mondiale dell’epoca.

Il ruolo di Livia Drusilla è interpretato dall’attrice polacca naturalizzata italiana Kasia Smutniak (Perfetti Sconosciuti, Diavoli, Volare). Per il resto il cast è internazionale, come sempre nelle produzioni Sky. A partire dalla presenza di Liam Cunningham (Trono di Spade, Il primo cavaliere, War Horse) nel ruolo del padre Livius, di Claire Forlani (Vi presento Joe Black, Hawaii Five-0, NCIS: Los Angeles) nella parte della sorella Ottavia, e di Matthew Mc Nulty (Il mio amico Eric, The Musketeers, Versailles) nel ruolo di Augusto. Un cameo è riservato nel secondo episodio a Isabella Rossellini che interpreta Balbina, la proprietaria di un lupanare.

La serie è stata creata e sceneggiata dall’attore e scrittore australiano Simon Burke. La ricostruzione della Roma del tempo è esaltata dai costumi di Gabriella Pescucci e le scenografie di Luca Tranchini, che garantiscono un tocco di italianità al successo della serie.