Un Dominik Paris da urlo fa la storia a Bormio vincendo la discesa libera sulla pista Stelvio, che gli vale il primo successo stagionale in Coppa del Mondo e il sorpasso di un altro campionissimo dello sci azzurro come Kristian Ghedina. Paris, che a Lake Louise si era visto sfuggire la vittoria per questione di pochi centesimi piazzandosi secondo sia in discesa che in supergigante, ha trionfato con il tempo di 1:49.56 precedendo lo svizzero Feuz e l’austriaco Mayer rispettivamente di 39 e 42 centesimi. Un legame speciale quello tra Dominik e la pista Stelvio: per l’azzurro si tratta infatti del terzo successo consecutivo sul tracciato in questa specialità, il quarto in assoluto visto che già aveva trionfato nel 2012. Lo scorso anno il legame con Bormio era stato rinsaldato dalla vittoria anche in supergigante, disciplina che lo ha visto festeggiare in carriera per 4 volte, a fronte delle 13 vittorie in discesa che lo vedono superare nelle statistiche proprio Ghedina, fermo a 12.
DOMINIK PARIS E IL LEGAME SPECIALE CON BORMIO
Lo sciatore altoatesino si conferma dunque un vero e proprio specialista delle discipline veloci per quanto riguarda il “circo bianco”. Partito con il pettorale numero 11, Paris ha dimostrato una volta di più tutte le sue qualità tecniche e aerodinamiche, riuscendo anche a sopperire ad un “infortunio” che avrebbe potuto mettere fuori causa chiunque, ma non l’originario di Merano, che sulla neve di Bormio continua ad esaltarsi. E’ stato proprio l’azzurro, in un commento a caldo dopo la discesa vincente, a raccontare l’imprevisto verificatosi durante la gara: “Ho rischiato molto per non arrivare secondo. Ho perso un po’ di tempo perché ho sbattuto contro il palo ma sono riuscito a salvarmi. Mi diverto quando le condizioni sono più dure“. D’altronde già alla vigilia era grande l’attesa dei tifosi italiani, consapevoli del feeling tra Paris e la pista Stelvio. Ieri, intervistato da La Gazzetta dello Sport, era stato il carabiniere a confessare: “Perché mi piace la Stelvio? combina tutte le caratteristiche per esaltare il discesista completo. Devi essere tecnico per affrontare le curve e i cambi di direzione, devi essere scorrevole per portare al traguardo tutta la velocità che sei riuscito ad accumulare in alto e nel tratto centrale, devi avere una preparazione fisica perfetta per maneggiare i salti e non perdere il controllo negli ultimi, terribili quaranta secondi. Insomma, chi vince sulla Stelvio può giustamente pensare di essere un discesista a cui non manca nulla, senza esagerare direi il discesista perfetto“.
DOMINIK PARIS, LA PROFEZIA DI GHEDINA
Senza esagerare si può dire che Dominik Paris abbia tutte le caratteristiche del “discesista perfetto” elencate alla Rosea. Il sorpasso in termini di vittorie in discesa libera ai danni di Kristian Ghedina lo elegge, se ce ne fosse stato ancora bisogno, come il degno erede di quello che resta ancora oggi una leggenda dello sport azzurro. Lo stesso Ghedina, in tempi non sospetti, si era espresso positivamente su “Domme.”. Intervistato un anno fa, proprio all’indomani del successo di Paris a Bormio, Ghedina aveva elogiato il carattere di Paris, descritto come “uno di poche chiacchiere, ma che quando è l’ora c’è sempre“. Ghedina aveva continuato: “Ha una grande forza, la struttura fisica del discesista, anche se poi quando lo vedi fuori dalle piste non sembrerebbe un atleta. È forte, mi piace perché è determinato, non si vince tre volte a Bormio per caso (oggi 4, ndr)”. Poi la profezia: “Da quando l’ho visto le prime volte ho detto: Paris è quello che mi batterà“. Aveva ragione Ghedina…