La storia di Ema Stockholma e del rapporto con sua madre è molto pesante. Una storia di violenza, fisica e verbale, di una “mamma mostro”, come lei stessa la definisce. “Non c’erano carezze, parole dolci, mai.” ha raccontato la speaker radiofonica, “Era un mostro mia madre, lo è stato fino a che ho vissuto con lei.” Così ha confessato: “Mi ha anche spronata a suicidarmi, stavo per farlo su un ponte ma è arrivato poi un libraio su quel ponte.” Tuttavia ha tenuto a precisare di essersi interrogata sul perché di questi comportamenti terribili di sua madre: “Ho capito perchè, era giovane quando ha fatto due figli, poi è stata abbandonata dal compagno, senza soldi e senza nessuno e la disperazione può portare a fare cose sbagliate.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Dominique, mamma Ema Stokholma: “Un mostro”
Ema Stokholma, al secolo Morwenn Moguerou, è la secondogenita di Dominique, una ragazza bretone che ha avuto una breve relazione con un ragazzo italiano da cui ha avuto due figli, Gwendal e la famosa disc jokey. Lui, un hippie, è tornato in Italia prima della nascita di Ema, lasciando i due figli con la madre che li ha cresciuti nel Sud-est della Francia. Ema Stokholma ha raccontato la sua infanzia nel libro “Per il mio bene”, dove rivela che Dominique non è stata una mamma affettuosa, “si trasformava in un mostro riempiva tutto lo spazio con urla e botte”, ha raccontato Ema a Vanity Fair. Un giorno, quando Morwenn aveva solo 7 anni, Dominique la condusse al parapetto di un ponte sul fiume Isère: “Mi ha ordinato di saltare nell’acqua, «per il mio bene», il suo bene, per il bene di tutti… È passato di lì un uomo che la conosceva, si è fermato a parlare, lei si è mostrata normale. Quell’uomo non ha mai saputo che mi ha salvato la vita, forse non lo saprà mai”.
Dominique, mamma Ema Stokholma: la loro storia nel libro “Per il mio bene”
Quando è scappata dalla Francia in direzione Italia, Ema Stokholma aveva con sé il più bel regalo ricevuto dalla madre: un walkman di seconda mano. Ascoltava le canzoni di Michael Jackson: “Non le capivo ma mi piacevano perché sapevo che era stato infelice da piccolo, maltrattato dal padre. Era la prova vivente che dal nulla puoi arrivare al top”. Dominique è morta di leucemia poco più di tre anni fa. Un paio di anni prima, Ema incontra sua madre per l’ultima volta: “L’odio non era passato, ero contenta che stesse male. Ma per la prima volta mi faceva pena”, ha detto a Vanity Fair. E ha aggiunto: “Mia madre non mi è mai mancata. Sto molto meglio senza di lei e sono convinta che alla gente succeda molto più spesso di quanto vogliamo credere”. La disc jockey ha voluto scrivere “Per il mio bene” per far capire che la violenza si nasconde ovunque, anche in una mamma.