Domiziana Mecenate ha raccontato la sua storia a “Vorrei dirti che”, il programma di Rai Due condotto da Elisa Isoardi. La giovane è un’ex ginnasta, resa tetraplegica da una caduta in allenamento e, davanti alle telecamere, ha ripercorso il suo passato: “Il mio primo grande amore è stata la ginnastica artistica – ha asserito –. Avevo 6 anni e quell’estate c’erano state le Olimpiadi di Pechino 2008. Avevo visto le ginnaste esibirsi e volevo imparare subito a fare la spaccata in aria. Quindi, mia nonna ha avuto l’idea di incanalare tutta la mia energia in palestra. Andando avanti siamo passati a una palestra più professionale: mi allenavo tutti i giorni tre ore e il sabato mi allenavo mattina e pomeriggio. Ho fatto tante rinunce personali, non andavo alle feste delle amiche perché il giorno dopo avevo le gare”.



Poi, per Domiziana Mecenate è iniziato l’incubo: era il 5 luglio 2021 e lei, come tutti gli altri giorni, si stava allenando in palestra. Durante la sessione pomeridianaho fatto un salto e, anziché atterrare sui piedi, sono atterrata di collo. Ho subito capito che non era un incidente normale, in quanto non sentivo niente: non riuscivo a muovere né le braccia, né le gambe. Ho chiesto ai miei allenatori di non toccarmi per via delle possibili lesioni midollari e di chiamare l’ambulanza. È stato pericolosissimo mettermi sulla barella e portarmi in ambulanza. Il giorno dopo mi hanno operato, ma siccome stavo molto male e avevo deficit respiratori, mi hanno intubata e posta in coma farmacologico per 23 giorni”.



DOMIZIANA MECENATE: “IL MIO FIDANZATO ANDREA MI HA RIDATO LA VOGLIA DI VIVERE”

Nel prosieguo di “Vorrei dirti che”, Domiziana Mecenate ha ripercorso quei duri istanti vissuti in ospedale: “Alla fine di questo periodo di coma farmacologico mi hanno estubato e mi hanno fatto la tracheotomia, che ho tenuto per altri 4-5 mesi. Al mio risveglio, peraltro, mi hanno diagnosticato una tetraplegia incompleta, quindi c’era una speranza di recupero. Per 11 mesi ho fatto i salti mortali per riacquistare tutto il possibile: mi dicevano che avrei mosso soltanto un braccio, invece sono andata oltre… Questa è la forza di volontà, è tutta una questione di testa”.



Mamma, papà e sua sorella sono stati sempre accanto a Domiziana Mecenate, che però tiene a rimarcare che il suo fidanzato Andrea è il suo vero angelo custode: “Lui è stato veramente fondamentale. Nei primi momenti in cui ero in ospedale, ho pensato di non avere più la voglia di vivere. Ho trovato in lui la forza di continuare, senza di lui non so se sarei qui a raccontare questa esperienza. Stiamo insieme da tre anni, lo conosco da quando ne avevo 14″.