Don Antonio Coluccia vittima di una nuova aggressione: il sacerdote, famoso per la sua attività anti spaccio di droga nelle periferie di Roma, stava facendo una delle sue cosiddette “passeggiate della legalità” quando un uomo ha provato ad attaccarlo con una bomboletta di acciaio, forse con elio al suo interno. L’episodio risale alla serata di ieri: si è verificato alle ore 22 circa e il prete si trovava nella zona di Quarticciolo, all’altezza di via Palmiro Togliatti.



Sul posto sono intervenuti gli agenti della scorta di Coluccia e del servizio di sicurezza, a questo punto l’uomo, la cui identità non è nota, ha iniziato a urlare frasi del tipo “Aiutateme, me stanno a carcerà” per richiamare l’attenzione di altre persone. Infatti, diversi soggetti hanno dato sostegno a quest’uomo, infatti qualcuno ha sguinzagliato un pitbull contro i poliziotti, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera.



Altri soggetti, circa 60, hanno colpito gli agenti a calci, arrecando loro lesioni per le quali la prognosi è stata di 7 giorni. Ci sono stati, dunque, momenti concitati al punto tale che un agente della scorta di Don Antonio Coluccia per metterlo in sicurezza è arrivato a esplodere un colpo d’arma da fuoco in aria.

DON ANTONIO COLUCCIA ATTACCATO (DI NUOVO) A ROMA

L’aggressione a Don Antonio Coluccia si è svolta in due fasi: la prima corrisponde al tentativo di un uomo di colpirlo con una bomboletta, l’altra coinvolge la folla che è intervenuta in suo supporto. Alla fine l’uomo, 41 anni, è stato arrestato con l’accusa di resistenza aggravata, in quanto ha colpito un poliziotto. Il giudice per le direttissime ha fatto scattare l’obbligo di firma per lui.



Al giudice ha smentito la versione della scorta del sacerdote, definendola un “film“, perché lui sarebbe finito “in mezzo al trambusto” mentre cercava in strada i figli adolescenti da cui non aveva risposta al telefono. Il suo legale ha spiegato che non ha precedenti ed è estraneo alle accuse.

Ma la procura di Roma non crede a questa versione, anzi definisce “di una gravità assoluta” l’aggressione al prete e alle forze dell’ordine. L’uomo viene considerato “un soggetto di guardia” che se l’è presa con Don Antonio Coluccia perché rappresenta un ostacolo agli affari illeciti in zona. Dopo la convalida, è stato deciso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per 4 volte alla settimana.