Don Antonio Polese non ha chiuso il suo impero: anche se il noto Boss delle Cerimonie dell’omonimo programma tv è scomparso quattro anni fa, il testimone è passato alla figlia Donna Imma Polese. La tradizione di famiglia continua così grazie alla seconda generazione, che ha già allargato il raggio a tutta la famiglia. L’anno della scomparsa del Boss però è stato infelice anche per altri versi: la moglie Rita Grego e il fratello Agostino Polese sono stati accusati per abuso edilizio proprio per La Sonrisa. Oggi, sabato 9 maggio 2020, Seconda Vita trasmetterà invece su Real Time un’intervista a Donna Imma polese, la figlia del Boss e sua erede al trono degli eventi nuziali. Sarà proprio lei a parlare della figura di Antonio come padre e forse anche di come le cose siano cambiate da quando non c’è più. Il nome di Don Antonio però è spuntato di nuovo fra le pagine di cronaca anche lo scorso gennaio, per via degli affari in società con Adolfo Greco. Entrambi erano titolare della PolGre, la società finita sotto inchiesta per via di presunte irregolarità nelle autorizzazioni e nel programmo per la trasformazione dell’area in un complesso residenziale. Ma c’è di più, perchè il nome di Greco è stato accostato a quello del boss mafioso Raffaele Cutolo, che in passato, riporta Il Mattino, avrebbe cercato di presentare proprio al suo socio.

Don Antonio Polese, il suo addio nel 2016

Don Antonio Polese, conosciuto come il Boss delle Cerimonie, ha dato il suo addio al mondo nel 2016. Era malato da tempo e il cuore non ha retto, tanto da portarlo alla morte il primo giorno di dicembre. Alcuni hanno ipotizzato persino che la confisca della sua Sonrisa, decretata dal tribunale di Torre Annunziata un mese prima, potesse essere collegata all’aggravio delle sue condizioni di salute. Il web lo ha salutato commosso, la famiglia si è stretta nel suo dolore. Don Antonio però ha chiuso le porte anche ad un passato controverso, fatto di macchie giudiziarie che nemmeno il successo del suo programma su Real Time era riuscito ad oscurare. Impossibile l’interrogazione parlamentare che ha preso di mira la sua La Sonrisa, in cui oltre alle nozze si sarebbero celebrati anche dei sodalizi criminali. Come quello fra il figlio di Michele Mazzarella e la figlia di Luigi Giuliano, sposati nel 2004 nella location napoletana. Un’accusa a cui all’epoca Don Antonio aveva risposto con una querela, poi archiviata dal gip Eliana Franco per via del diritto di cronaca esercitato dai due esponenti politici legati all’interrogazione parlamentare, Arturo Scotto e Gennaro Migliore.