Don Backy è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni de “L’Ora Solare”, trasmissione di Tv 2000 condotta da Paola Saluzzi e andata in onda nella giornata di venerdì 28 gennaio 2022. In primis, l’autore de “L’Immensità” ha rivelato che “ha avuto un grande successo, decretato dai miei fan. Questa per me non è una canzone, è una preghiera, una richiesta di aiuto, di non essere solo, che ci sia sempre qualcuno pronto a tendere la mano”. Ma come nacque quel capolavoro? “Il brano è scaturito proprio da un episodio di questa natura… Stavo tornando di notte da un concerto e non ho incrociato nessuno. Pioveva a dirotto ed era buio. Mi sono trovato solo, non c’era una persona o un mezzo in giro. Mentre mi cambiavo per mettermi a dormire, ho sentito dei passi sotto il balcone e ho capito che in realtà non ero solo al mondo”.



Per Don Backy l’amore delle persone è uno stimolo: “Non avendo mai avuto grossi inviti in trasmissioni soprattutto televisive, l’unica forza che mi ha condotto avanti nel tempo è stato il loro affetto. Non appartengo a ‘chiese’ particolari, non ho partiti politici di riferimento o grossi personaggi alle spalle. Quello che ho fatto, l’ho fatto con le mie forze”.



DON BACKY: MILVA AVREBBE MERITATO DI VINCERE SANREMO 1968

Successivamente, a “L’Ora Solare” Don Backy ha affrontato il discorso connesso al suo brano “Canzone”, classificatosi terzo al Festival di Sanremo 1968 grazie all’interpretazione di Milva e Adriano Celentano. In origine, proprio Don Backy avrebbe dovuto affiancare la pantera di Goro nell’esecuzione del singolo, poi una querelle fra lui e il Molleggiato portò all’esclusione del primo dalla partecipazione al Festival. A distanza di anni, Don Backy ritiene che “se fossi andato io a cantarla con Milva, senza falsa modestia, dato che la canzone è interiormente mia, probabilmente avremmo vinto quel Festival. Milva avrebbe meritato di arrivare prima, perché la sua interpretazione di quell’anno era vera”.



Per il futuro “non è ancora finita, sto preparando sorprese che fortunatamente interessano alcuni produttori. Io non mi fermo mai, non sono di quegli artisti o artistoidi che fanno tardi la notte, bevono whisky o fumano. Io creo, mi piace creare: sono un artigiano impenitente, lavoro con le armi che ho. Non uso tecnologie, ciò che faccio lo faccio con le mie mani e solitamente, come tutti gli artigiani, faccio delle cose belle”.