Sei persone sono finite in carcere per un’estorsione nei confronti di Don Bizzotto, prete 81enne padovano, fondatore dei “Beati i costruttori di pace”. A prendere di mira quello che è stato ribattezzato negli anni per le sue azioni il “prete dei poveri”, una banda di nomadi, che lo hanno derubato di ben 370mila euro. Rimasto senza soldi, il prete ha presentato denuncia presso la guardia di finanza e in sei sono finiti in manette. Undici le persone verso cui è stata emessa ordinanza, tutte di origini sinti e residenti fra Padova, Venezia e Vicenza, e sei di loro sono finite in carcere, mentre per altri quattro è stato disposto il divieto di dimora nei comuni del Veneto, e infine, per l’undicesimo, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.



Al gruppo vengono contestati, come scrive IlFattoQuotidiano.it, i reati di circonvenzione di incapace e tentata estorsione. In due anni la banda di nomadi era riuscita a farsi consegnare da Don Bizzotto la cifra considerevole di 370mila euro fra contanti e ricariche di carte prepagate: “Come emerso dalle intercettazioni telefoniche – scrive la finanza attraverso un comunicato – gli indagati hanno sistematicamente manifestato al prete esigenze e stati di bisogno del tutto inesistenti, non mancando di promettere invano la restituzione delle somme ricevute”.



DON BIZZOTTO VITTIMA DI ESTORSIONE: “14MILA TELEFONATE IN DUE ANNI”

Le Fiamme Gialle raccontato di continue e pressanti richieste di denaro, fino a “14mila telefonate nell’intervallo temporale compreso tra i mesi di luglio 2018 e luglio 2020”, che “hanno trascinato la persona offesa in un perdurante stato di ansia”. Per farsi consegnare i soldi i nomadi raccontavano al parroco padovano di disgrazie famigliari, incidenti stradali e altre bugie “volte a muovere a compassione l’interlocutore, animato esclusivamente dallo spirito caritatevole di aiutare il prossimo, facendogli credere che l’unica soluzione percorribile fosse rappresentata dall’elargizione di somme di denaro”. Quando poi il don ha finito i soldi, il gruppo di sinti ha iniziato a minacciarlo, simulando azioni suicide. Ed è a quel punto che il prete, sfinito, ha deciso di presentare denuncia

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