Oggi, 10 febbraio, è il giorno del Ricordo, in memoria delle tante vittime che persero la vita nelle foibe. Tra le drammatiche storie c’è anche quella di Francesco Giovanni Bonifacio, un giovane sacerdote nato a Pirano nel 1912, nel mirino delle milizie comuniste per la presa che aveva sui giovani. Il presbitero italiano fu ucciso nel 1946 e poi beatificato nel 2008 da Benedetto XVI per il suo martirio in odio alla fede. Don Bonifacio era il responsabile della sezione locale di Pirano dell’Azione Cattolica, ricorda VaticanNews. A raccontare la sua storia ora è Mario Ravalico, che nel 2011 fu incaricato dalla diocesi di Trieste di indagare sulla sua morte in Croazia.



Don Bonifacio era un prete della diocesi di Capodistria nato e cresciuto a Pirano, come lo stesso Mario. “Mia mamma lo conosceva bene e mio zio lo aveva come compagno di scuola. Era un prete umile, benvoluto da tutti, anche durante il periodo fascista riuscì a mantenere una convivenza non semplice tra italiani, croati e sloveni. Don Francesco era un uomo di pace che lavorava per l’unità tra tutti nonostante i nazionalismi e l’ideologie dell’epoca” spiega.



Don Bonifacio, il lavoro di Mario Ravalico per ricostruire la storia del Beato ucciso

Mario Ravalico, nonostante all’epoca delle foibe fosse giovanissimo, era già in grado di percepire il dramma che la sua gente stava vivendo dopo l’arrivo delle milizie jugoslave. “Vidi piangere il mio parroco dopo un interrogatorio dell’Ozna, la polizia segreta di Tito, la gente iniziava a scappare in Italia e mio padre fu portato via per circa 9 mesi ai lavori forzati, dove subì anche la ‘rieducazione politica’. Quando tornò decidemmo di fuggire anche noi” racconta a Vaticanews.

Gli anni sotto l’autorità comunista jugoslava, fino al 1954, furono difficili per la sua comunità: “La pratica religiosa era relegata al privato, furono chiuse molte realtà cattoliche, era vietato il catechismo e perfino festeggiare il Natale che era considerato un giorno come un altro in cui si lavorava e si andava a scuola. La mia famiglia e quella di un altro alunno lo festeggiarono ugualmente e dopo la nostra assenza i nostri genitori furono convocati a scuola per essere redarguiti”. Sulla morte di Don Francesco Bonifacio, Mario indaga dal 2011 per conto della Diocesi di Trieste. “Devo dire che ho trovato molta collaborazione da parte delle autorità croate, che vogliono finalmente fare luce su questa vicenda, stanno indagando anche su tanti presbiteri di etnia croata uccisi nel Dopoguerra in tutta la Croazia, si calcola che siano almeno 200” spiega. Solo in Istria sono stati 13 i preti uccisi nelle foibe.