Don Camillo e l’onorevole Peppone, il film con Fernandel e Gino Cervi
Don Camillo e l’onorevole Peppone è un classico della commedia italiana che verrà trasmesso sabato 20 aprile su Rete4, a partire dalle ore 21.25. Questo film, distribuito nel 1955, costituisce il terzo episodio della celebre saga che vede come protagonisti i celebri Fernandel e Gino Cervi, nelle vesti rispettivamente di Don Camillo e di Peppone Bottazzi.
Fernandel e Gino Cervi, due dei più celebri attori italiani del loro tempo, riconfermano la loro abilità nel ruolo dei caratteristici Don Camillo e Peppone, già impersonati nei precedenti film della saga. La loro chimica sullo schermo e la maestria nell’interpretare i due personaggi iconici contribuiscono in modo significativo al successo della serie. Don Camillo e l’onorevole Peppone venne diretto da Carmine Gallone, prodotto da Angelo Rizzoli, mentre la sceneggiatura venne realizzata da Giovannino Guareschi. Un aspetto rilevante di questo film è la sua colonna sonora, invece, venne composta da Alessandro Cicognini, uno dei più influenti compositori italiani di colonne sonore, noto principalmente per le sue influenze nel cinema neorealista.
La trama di Don Camillo e l’onorevole Peppone: lo scenario emiliano-romagnolo
Le vicende di Don Camillo e l’onorevole Peppone sono ambientate a Brescello, paesino dell’Emilia-Romagna. Il sindaco Peppone, candidato alle liste del Fronte Popolare, deve ottenere la licenza di quinta elementare e verrà aiutato dallo storico rivale, Don Camillo, in cambio di una firma per il progetto di costruzione di una cappella. I due, tuttavia, poco dopo si scontreranno nuovamente riguardo ad alcune vicende che vedono protagonista un contadino che non riesce a liberarsi del mezzadro che occupava il podere appena acquistato. Su questo podere, però, emergerà una verità scottante: i comunisti vi avevano nascosto un carro armato e toccherà a Peppone fare in modo che non venga mai ritrovato. In questa vicenda sarà, nuovamente, Don Camillo a intervenire in favore del sindaco.
In seguito, tuttavia, i due si scontreranno ancora. Alla fine Peppone verrà messo in ridicolo sui manifesti elettorali, in cui il suo viso viene decorato da corna, pizzetto e “terza narice”. I comunisti si riuniscono e decidono di vendicare l’affronto con l’eliminazione fisica: non di Don Camillo, ma bensì dei suoi polli. Peppone verrà convocato in pretura, ma ancora una volta Don Camillo interverrà in suo favore convinto dal Croficisso a non cedere al desiderio di vendetta. Dopo una serie di altre vicende – tra cui l’inseguimento della moglie di Peppone – che vale la pena vedere, Peppone riuscirà effettivamente a essere eletto, ma preferirà restare al suo paese in veste di sindaco.