Nel giorno della giornata in ricordo delle vittime delle mafie, Uno Mattina, programma in diretta su Rai Uno, ha intervistato stamane Don Luigi Ciotti, da sempre in prima fila nella lotta alle mafie, in collegamento da Roma per una manifestazione organizzata con migliaia di studenti: “E’ importante dire oggi dove si sta, in un momento in cui si è passati, dopo le stragi, dal crimine organizzato al crimine normalizzato, sparano di meno ma ci sono ancora”.



“Non dimentichiamoci – ha proseguito – il grande lavoro fatto da polizia e magistratura, bisogna estirpare però il male alle radice, gratitudine a chi è impegnato ma è necessaria una grande sfida culturale e sociale, non basta il lavoro generoso che fanno le forze dell’ordine, abbiamo troppi cittadini a intermittenza a seconda delle emozioni, dobbiamo essere più responsabili, il vero problema siamo noi che abbiamo permesso in 170 anni di avere il problema delle mafie che sono ancora oggi forti anche se diverse”.



DON LUIGI CIOTTI: “COME TENERE VIVA LA MEMORIA DEI RAGAZZI”

Ma come si tiene viva la memoria per questi ragazzi? Don Luigi Ciotti spiega: “Non solo con le manifestazioni. Questi ragazzi li abbiamo incontrati nelle scuole, parrocchie, territori, associazioni, c’è un impegno nella quotidianità, serve l’impegno non di una giornata che diventa un segno importante per i famigliari di sentire i nomi dei loro cari che non ci sono più, ma una continuità, serve una conoscenza più profonda che fa scattare consapevolezza e quindi responsabilità, i i ragazzi ci sono quando trovano punti di riferimenti veri e credibili, hanno bisogno di un mondo adulto che ci crede, che testimonia e che li ascolta”.



E ancora: “Noi dobbiamo essere dei cittadini che lo testimoniano, ci vuole più impegno, ognuno deve fare la propria parte e lo chiediamo alla politica che faccia alle politiche ma anche ai cittadini, dobbiamo essere responsabili, i cambiamenti che noi chiediamo hanno bisogno del contributo di ognuno di noi”, ha concluso don Luigi Ciotti.

DON LUIGI CIOTTI E TINA MONTINARO A UNO MATTINA

In collegamento a Uno Mattina, per ricordare le vittime delle stragi di mafia anche Tina Montinaro, nota vedova del caposcorta di Giovanni Falcone ucciso durante la strage di Capaci: “La risposta dei giovani è sempre stata positiva, siamo noi che dobbiamo dare gli esempi”.

Quindi Montinaro ha aggiunto: “Io sto andando a Caivano per ricordare le vittime della camorra, voglio stare accanto a loro, spiegare cosa è successo, cosa non deve più accadere nel nostro Paese, non devono dare più il consenso ai camorristi, e la mia vicinanza va anche a tutte le famiglie di Caivano. noi dobbiamo dare l’esempio ai nostri figli, dobbiamo essere bravi cittadini senza grandi paroloni, sono gli esempi che dobbiamo dare”. Tina Montinaro e Don Luigi Ciotti, due messaggi importanti in questa giornata, speriamo non solo due voci fuori dal coro…