SCONTRO DON CIOTTI-SALVINI: DA DOVE NASCE E COSA È SUCCESSO
Da due giorni il nome di Don Luigi Ciotti è tornato sulle cronache nazionali per via di parole controverse usate contro l’opera infrastrutturale del Ponte sullo Stretto, ma il vero protagonista e destinatario degli attacchi in queste ultime ore non è il sacerdote antimafia e fondatore di “Libera”, bensì il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il motivo è molto semplice, è stato il leader della Lega a commentare le parole di Don Ciotti contro il Ponte fra Messina e Reggio Calabria nell’evento “L’Italia dei Sì” tenutosi lo scorso 25 luglio a Roma.
Per capire dove nasce il motivo dello scontro bisogna fare un passo indietro e tornare alle parole usate da Don Ciotti a margine di un incontro svolto in provincia di Reggio la scorsa settimana: «Attenzione, c’è il rischio, poi si dovrà lottare sia ben chiaro, che il Ponte sullo stretto non unirà due coste, ma due cosche sicuramente sì». Il sacerdote ha poi parlato di «politica smemorata» nella lotta contro le mafie e negli investimenti ingenti in Sicilia spesso evaporati nel nulla, oltre ad insistere – riporta “Il Dubbio” – sullo «stato carente delle infrastrutture viarie e ferroviarie di Sicilia e Calabria che potrebbero far diventare il ponte una cattedrale nel deserto».
LA RISPOSTA DI SALVINI A DON CIOTTI: “PONTE SULLO STRETTO LA PIÙ GRANDE OPERA ANTIMAFIA”
Se già negli scorsi giorni le parole di Don Ciotti avevano creato un putiferio negli ambienti del Centrodestra siciliano – su tutti, il deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele che commenta «Don Ciotti, parlando di Ponte che unirà “due cosche” e non solo due coste, vorrebbe attaccare l’opera voluta dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, ma, nella realtà, offende tutti i meridionali dando loro, implicitamente, dei criminali fino a prova contraria» – è l’intervento del vicepremier Salvini nell’evento per presentare i progetti infrastrutturali del prossimo futuro a far “scoppiare” il caso.
«Mi ha fatto specie le parole di un signore in tonaca», sentenzia il Ministro riferendosi a Don Luigi Ciotti, «Mi spiace che qualcuno, con pessimo gusto e mancanza di rispetto nei confronti di milioni di cittadini, abbia detto che “il ponte più che unire due coste, unirà due cosche fra Sicilia e Calabria”. Una vergogna, ignoranza e una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di persone perbene che meritano di lavorare, di studiare e di fare il pendolare, di andare a farsi curare come tutti gli altri». In un altro passaggio del suo intervento il vicepremier torna sulle dichiarazioni di Don Ciotti e aggiunge «Mi fa schifo che qualcuno pensi che Sicilia e Calabria rappresentino le cosche. Fino a che c’è qualcuno all’estero che dipinge l’Italia come mafia, pizza e mandolino, fa schifo ma è all’estero. Se c’è qualche italiano che continua a dipingere l’Italia come mafia, pizza e mandolino, se espatria fa un favore a tutti».
Una seconda replica di Salvini arriva in realtà l’indomani delle parole all’evento “L’Italia dei Sì”: «Quando uno dice che il Ponte sullo Stretto di Messina unisce due cosche non manca di rispetto a Salvini ma a migliaia di siciliani e calabresi che combattono la mafia tutti i giorni e dovrebbe vergognarsi di queste parole», così il leader leghista risponde nel question time alla Camera ad una interrogazione di Angelo Bonelli (AVS) sul mancato ripristino della operatività dell’aeroporto internazionale di Catania. Secondo il Ministro, il Ponte sullo Stretto sarà «la più grande opera antimafia» per investimenti e posti di lavoro creati nelle aree colpite dalle cosche.
DON CIOTTI-PONTE: LE REAZIONI E GLI ATTACCHI AL MINISTRO
L’indomani dello scambio a distanza fra Don Ciotti e Salvini sul Ponte di Messina la politica si “spacca”: Centrosinistra schierato in difesa del sacerdote di “Libera”, condannando le repliche del Ministro. «Mentre noi ci battiamo per il salario minimo, il governo Meloni riesce ad attaccare Don Ciotti da sempre impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata e cancellare quattro puntate di Insider (già registrate) contro le mafie di Roberto Saviano come vendetta perché è saltata la striscia di Facci. Ma come si fa?», attacca la leader Pd Elly Schlein in una nota.
Sulla stessa linea il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, «Abbiamo addirittura un ministro, Salvini, che mentre c’è un’intera isola devastata, una città come Catania che per giorni è stata senz’acqua ed elettricità e ha ancora l’aeroporto chiuso fa l’offeso con don Ciotti insultandolo. Forse è meglio che il climafreghista Salvini quando parla di don Ciotti non si agiti e si sciacqui la bocca. Si metta una volta per tutte con l’animo in pace: il Ponte sullo Stretto è la cosa più inutile che i siciliani si possano aspettare». Per quanto riguarda il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, leghista della prima ora, si cerca di “chiudere” la polemica sottolineando di avere con Don Ciotti «ignorante e superficiale? L’ho conosciuto e con lui ho un ottimo rapporto». Associazioni ambientaliste, sindacati, la stessa “Libera” condannano Salvini e si riferiscono alle sole risposte (irritate) del Ministro, mentre sul grido choc di allarme sul Ponte fatta da Don Ciotti non sembra esserci stata la stessa “attenzione”.