Don Davide Banzato parla di vocazione e amore nel salotto di Verissimo. A Silvia Toffanin racconta che quella del sacerdozio è una scelta che arriva senza preavviso e dal profondo del cuore ma che non è semplice da fare: “I voti? Io sono convinto di quello che ho fatto, non è però una vita semplice, è una scelta che ogni giorno devi confermare e che ogni giorno può andare in crisi“. Don Davide Banzato ha però ammesso di aver vissuto momenti davvero drammatici: “Ci sono stati due momenti che sono stato veramente così male da pensare di farla finita. Sono cose che non ho mai raccontato, neanche ai miei genitori. Questo libro io l’ho scritto per me, poi l’ho fatto leggere alle persona protagoniste, in primis la mia mamma.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Don Davide Banzato a Verissimo
C’è anche don Davide Banzato, tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il rotocalco del sabato pomeriggio di Canale 5 incentrato sulle storie e sui racconti dei personaggi più in vista del mondo dello spettacolo. Tra questi, per paradosso, c’è anche don Davide: oltre a celebrare i sacramenti e a impegnarsi come assistente spirituale della Comunità Nuovi Orizzonti, il presbitero ha saputo affermarsi anche in televisione, conducendo diversi programmi e rubriche tra Rai e Mediaset (si pensi a I viaggi del cuore, attualmente in onda su Rete 4, e a Le ragioni della speranza, all’interno della trasmissione di Rai1 A sua immagine). Don Davide ha voluto riassumere la sua vicenda mediatica (e prima ancora ‘umana’) nell’autobiografia edita da Piemme Tutto ma prete mai. Una storia di ribellione e d’amore, già presentata nei giorni scorsi a Che tempo che fa.
Don Davide Banzato: “Durante l’adolescenza ho avuto alti e bassi”
Questa settimana, don Davide Banzato torna ospite in televisione per lo stesso motivo: la sua è una storia che, dal suo punto di vista, merita di essere raccontata, se non altro perché le storie di vocazione sono sempre a loro modo interessanti e meritevoli approfondimento. Suscita curiosità, in particolare, quell’affermazione perentoria nel titolo (‘Tutto ma prete mai’), che lo stesso don Davide deve aver pronunciato prima di cambiare clamorosamente idea. E prima di cambiare rotta: non tutti sanno, infatti, che la vita di don Davide non era dissimile a quella dell’adolescente medio con le idee non molto chiare sul mondo e sulla strada da intraprendere. “Durante le scuole medie vivevo alti e bassi come tutti i miei compagni, nella totale confusione di quell’età particolarmente delicata e difficile”, racconta don Davide nel libro. “Avevo amicizie e passioni che spaziavano dal disegno alla storia, dal calcio al judo, dagli scout all’Azione Cattolica e così via”.
Don Davide Banzato e il suo ‘fuoco sacro’
Ma il periodo adolescenziale, per don Davide Banzato, è stato anche quello dei primi innamoramenti e delle poesie “più volte usate per far colpo sulle ragazze”. Si potrebbe pensare che il ‘dono’, l’attitudine, il ‘fuoco sacro’ per la comunicazione fosse già stato acceso dentro di lui, magari a partire da una scintilla dello Spirito Santo che lui sostiene di aver avvertito chiaramente quando ha ricevuto la cresima: “‘Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono’. Quando il sacerdote ha segnato la mia fronte con il segno della croce fatto con l’unzione del crisma, ho sentito improvvisamente un fuoco sulla fronte che ha pervaso tutto il mio essere: corpo, anima e mente. Ero talmente sopraffatto e stordito che mi sembrava di svenire”. Quest’episodio – prosegue il presbitero – “è stato sicuramente uno spartiacque, preparandomi a una scelta imminente che mai avrei pensato di essere capace di compiere, anche se avrebbe generato un profondo strappo con la mia famiglia, facendomi diventare più velocemente adulto”.