Nel corso del processo a carico di “Don Euro”, l’ex prete Luca Morini ora ridotto allo stato laicale, si è presentato oggi il supertestimone Francesco Mangiacapra. L’escort napoletano che raccontò di aver avuto una relazione con il religioso, come riferisce TgCom24, si è presentato coperto da un lenzuolo bianco. Nell’ambito del processo si è costituito parte civile. L’ex prete risulta imputato per vari reati tra cui estorsione, autoriciclaggio, detenzione e cessione di stupefacente, sostituzione di persona. Parlando al cospetto del giudice Ermanno de Mattia, Mangiacapra ha ripercorso gli incontri avuti con don Morini, ribattezzato “Don Euro”. Il primo incontro, ha raccontato, è avvenuto “in un locale per scambi di coppia di Napoli. Lui era accompagnato da un ragazzo con cui poi abbiamo avuto un rapporto nella loro stanza in hotel. Mi disse che era un magistrato, mi promise che mi avrebbe fatto fare carriera come avvocato visto che sono laureato in giurisprudenza, che mi avrebbe introdotto nel jet-set e mi avrebbe fatto diventare ricco se avessi iniziato una relazione con lui”. Secondo la sua testimonianza, in quella circostanza il religioso “fece uso di stupefacenti davanti a me. Sniffò su un tavolo”. Nel corso del processo però, il testimone è stato interrotto più volte dal giudice per via dei suoi racconti ritenuti fin troppo scabrosi e superflui ai fini del processo. Nonostante questo Mangiacapra ha proseguito spiegando che “Mi chiedeva di fare sempre sesso telefonico e ovunque fossi, a qualunque ora, dovevo smettere di fare quello che stavo facendo per soddisfarlo altrimenti non mi avrebbe più aiutato con il lavoro”. Quando sarebbe emerso lo scandalo, il don lo avrebbe minacciato e l’escort avrebbe risposto denunciandolo.

DON EURO, PROCESSO A MASSA: GLI ALTRI TESTIMONI

Non solo Francesco Mangiacapra, nel corso della terza udienza per il processo a Don Euro in corso a Massa. Come spiega TgCom24, infatti, altri dei 100 testimoni chiamati a deporre sono intervenuti oggi. Tra questi anche don Maurizio Marchini, parroco a Soliera e all’epoca dei fatti membro del consiglio parrocchiale per gli affari economici. In aula ha dichiarato che prima di Don Morini, il suo predecessore dopo aver eseguito tutti i pagamenti delle utenze “ci consegnava mensilmente tutte le entrate della parrocchia, le elemosine, i compensi per le messe in ricordo dei defunti, i matrimoni, i funerali, le comunioni, i battesimi e le offerte raccolte durante le messe, quelle che i fedeli mettono nei cestini”. Tutto il denaro veniva così rendicontato e messo in banca. Con l’arrivo di Don Euro, però, tutto cambiò e i conti iniziarono a non tornare più. “Non riuscivamo più a fare in parrocchia quello che facevamo prima, i soldi non bastavano mai”, ha riferito il prete senza tralasciare tutte le difficoltà riscontrate.