A “La Vita in Diretta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Alberto Matano, è stato trattato il caso di don Francesco Grassi, accoltellato alla gola (e non solo) nella chiesa di Trasacco (L’Aquila), intitolata ai Santi Cesidio e Rufino martiri. L’aggressore è un uomo di 77 anni del luogo, L.C., che è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio, mentre il sacerdote è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano. Fortunatamente le ferite non si sono rivelate gravi, complici anche i soccorsi immediati del sacrestano e il religioso è fuori pericolo.
Don Francesco Grassi ha continuato a chiedergli il perché di quel gesto, mentre domandava aiuto fuori dal luogo sacro: sembra che tra i due ci fosse stata una discussione in merito a una confraternita religiosa alla quale l’anziano appartiene. Arrestato, l’anziano sarà ascoltato dagli inquirenti domani.
DON FRANCESCO GRASSI: “SE FOSSI SVENUTO, MI AVREBBE SGOZZATO”
Don Francesco Grassi, invece, ha avuto subito parole di perdono per colui che ha tentato di ucciderlo: “Mi voleva uccidere, ho sentito il freddo della morte, la carezza della morte. Mi ha preso da dietro e io gli dicevo di non farlo, perché gli volevo bene. Lui non rispondeva. Ho avuto una colluttazione fisica, vera e propria. Mi voleva quasi strappare la bocca. Mi sbatteva la testa contro uno spigolo dell’altare. Se fossi svenuto, mi avrebbe sgozzato. Pensavo che per me fosse finita ieri pomeriggio, aveva una rabbia demoniaca che non controllava”.
E, ancora: “Se mi sarà concesso, andrò a trovare il mio aggressore, devo andare a trovarlo. Cosa gli vorrei dire? Mah, niente… Forse una lacrima sua e una lacrima mia, cadendo sul suolo, potranno fare germogliare un seme di pace, di misericordia. Sono un po’ dolorante, però fortunatamente posso dire di stare bene. Non ce la faccio a camminare, ma la mia comunità ha bisogno di un supporto, non deve scoraggiarsi né perdersi d’animo”.