L’offerta definitiva della sua vita a Dio si è compiuta proprio nel Venerdì santo che fa memoria della passione di Gesù. Don Gerolamo Castiglioni, nato il 3 luglio 1946 a Gorla Minore (Varese), è morto il 9 aprile all’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, alle porte di Milano, dove era ricoverato da tempo.
Da studente di teologia e all’inizio del suo sacerdozio, nei tempestosi anni Settanta, aveva accarezzato l’idea che per fare il prete fosse necessario partecipare alla “rivoluzione” che ambisce a risolvere i problemi dell’umanità, poi nell’incontro con don Luigi Giussani ha scoperto il cammino rivoluzionario del cristianesimo come liberazione integrale della persona. Un incontro che, come ha scritto don Juliàn Carròn nel ricordo che gli ha riservato, “aveva esaltato la sua vita sacerdotale e la sua affezione a Cristo e alla Chiesa”. Dal 1985 al 2000 è stato assistente ecclesiastico della Fraternità di Comunione e Liberazione nella diocesi di Milano.
La cultura e l’educazione sono state le sue grandi passioni: ha avviato diversi progetti editoriali nelle parrocchie che ha guidato e per quasi un decennio, negli anni Ottanta, ha diretto “Città Nostra”, il settimanale diocesano della zona pastorale di Sesto San Giovanni. Intensa è stata anche la sua attività per la promozione della libertà educativa e nel favorire attività ispirate alla dimensione missionaria, organizzando incontri con tanti testimoni della fede presenti in varie parti del mondo e promuovendo iniziative per sostenere opere missionarie.
Non sono mancate le fatiche e le incomprensioni, alle quali nell’ultima parte della sua esistenza si sono aggiunte le sofferenze fisiche: circostanze che hanno temprato la sua fede facendogli scoprire l’essenzialità di una vita donata a Colui che aveva “rivoluzionato” la sua.
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