IL DIALOGO IN UNIVERSITÀ CATTOLICA SU “IL SENSO RELIGIOSO” DI DON LUIGI GIUSSANI

A partire dalla felice iniziativa del podcast “Il senso religioso” – promossa da Comunione e Liberazione e ChoraMedia – lo scorso 7 novembre in Università Cattolica di Milano è andato in scena un dialogo incentrato sulle lezioni di Don Luigi Giussani a migliaia di studenti tra metà degli anni ’60 ai primi ’90. Il fondatore di Cl è stato docente proprio in Cattolica e nell’Aula Magna ha tenuto centinaia di lezioni incentrate sul testo chiave dell’insegnamento morale, filosofico e religioso, per l’appunto “Il senso religioso”. Con il titolo “A lezione da don Giussani”, la Cattolica ha aperto i battenti per un dialogo a partire dall’ascolto di alcune puntate del podcast promosso lo scorso anno per il centenario della nascita del Servo di Dio Don Luigi Giussani: moderati dal giornalista Stefano Zurlo, hanno dialogato Mario Calabresi (giornalista, scrittore e Ceo di Chora Media, la società che ha prodotto il podcast) e Antonella Sciarrone Alibrandi (sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede e professore di Diritto dell’economia dell’Università Cattolica), con la conclusione affidata all’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.



«L’esperienza religiosa è innanzitutto un fatto, un fenomeno obiettivo, un fatto reale, non è un’idea»: così Don Giussani insegnava in quelle intense lezioni che animarono per quasi 20 anni la fervente dialettica religiosa, sociale e culturale all’interno della Cattolica (e non solo), con il geniale educatore fondatore di Comunione e Liberazione che amava poi anche ripetere «non solo si tratta di un fatto, ma del fatto più imponente e più inestirpabile della storia dell’uomo. E l’unica condizione per essere religiosi è vivere intensamente il reale senza preclusioni, cioè senza rinnegare e dimenticare nulla». In Aula Magna della Cattolica è dunque risuonata nuovamente la voce del docente Giussani, grazie alla raccolta delle varie registrazioni ordinate e inserire nel podcast promosso da Cl e Chora.



DON GIUSSANI, IL PODCAST E IL CARISMA: IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO DELPINI

«Roberto Fontolan mi chiama e mi dice: abbiamo una scatola piena di cassette di don Giussani. Possiamo farne qualcosa? Le abbiamo ascoltate. E ho pensato: questa è una sfida bellissima, poter restituire un’esperienza che era nella memoria personale di alcuni, per altri un racconto riportato, per altri solo una lettura»: così Calabresi racconta all’evento in Università Cattolica, la genesi del podcast su Don Giussani, «“Il senso religioso” non nasce come libro ma come lezioni in università. Col podcast restituiamo quella voce, quel modo di dire le cose, quell’incalzare di una necessità… La voce è difficile che inganni. E i giovani, oggi, preferiscono ascoltare che leggere» (riporta “Avvenire” nel suo resoconto dettagliato dell’evento).



Dalla ragionevolezza della fede al metodo cristiano, dal rischio educativo fino alla esperienza elementare: sono diverse le “espressioni” che hanno fatto di Don Giussani uno dei più fulgidi educatori ed insegnanti della viva testimonianza di fede cattolica. «E l’affermazione che la scoperta in noi stessi del senso religioso deriva da un impegno con la vita intera», commenta Sciarrone Alibrandi citando alcuni passaggi delle lezioni del “Giuss”. È proprio in quell’impegno unico e unitario a partire dal senso religioso presente in ciascuno di noi, anche chi non credente, che si può realmente «impegnarsi nella vita, nella realtà», arrivando a comprendere «se stessi e aprendosi al destino».

Commentando al termine dell’incontro in università, l’arcivescovo di Milano è tornato sul tema centrale del carisma che Don Giussani ha esercitato dai primi insegnamenti al Liceo Berchet di Milano alle prime comunità di Gs e poi Cl, dall’Università Cattolica fino ai grandi incontri internazionali: mons. Delpini invita a condividere tre parole centrali nell’opera giussaniana, ovvero “svegliati”, “carisma che libera”, “attualità-inattualità”. «L’incontro con don Giussani è incontro che risveglia la persona», spiega l’arcivescovo di Milano contemplando le tre principali vie di questo “risveglio”, «desiderio, inquietudine, stupore». La seconda parola, spiega Delpini, è l’incontro con Don Giussani, un incontro «con un carisma che libera la tua libertà. Il carisma non deve creare dipendenza». Da ultimo, il tema dell’attualità del sacerdote brianzolo: «Con “inattualità” non si intende che don Giussani sia superato, ma che vi sono aspetti del suo pensiero che sembrano particolarmente provocatori e in contraddizione con la cultura e la mentalità d’oggi». Per questo, conclude Delpini, basti ad esempio quanto Giussani invitata ad entrare nella propria intimità «per «incontrare se stessi e Dio», l’esatto contrario di quanto la cultura di oggi spinge a fare, «evitando di entrare nella nostra intimità, temendo di trovarvi mostri e sensi di colpa, e vogliamo vivere solo fuori da noi stessi».