I SAGGI FILOSOFICI DI DON GIUSSANI: “VERA FILOSOFIA AL SERVIZIO DELLA VERITÀ”
«La ragione è come un occhio spalancato sulla realtà»: Don Luigi Giussani, sacerdote, teologo e iniziatore del Movimento di Comunione e Liberazione, è anche un vero filosofo. Lo spiega all’Avvenire il filosofo Adriano Fabris, professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, dove insegna anche Etica della comunicazione e Filosofia delle religioni. In occasione dell’ultima uscita per BUR Rizzoli del volume “Vivere la ragione. Saggi sul pensiero filosofo di Luigi Giussani”, a cura del prof. Carmine Di Martino, Fabris prova a inquadrare nella sua riflessione il perché il sacerdote Servo di Dio sia da considerare a tutti gli effetti un autore filosofico.
«Don Giussani non è stato un filosofo, certo. Non lo è stato se s’intende la filosofia come un “discorso su altri discorsi”, un pensiero condotto in seconda battuta. Lo è stato, invece, se si concepisce la filosofia come un confronto concreto con i problemi dell’esistenza umana», spiega l’autore presentando l’ultimo volume pubblicato per celebrare il centenario della nascita del fondatore di Cl (1922-2005). Don Giussani è stato filosofo, continua Fabris, «se l’intenzione che ha mosso il suo pensiero è stata quella non già di contemplare, bensì di “vivere la ragione”».
FABRIS: “DON GIUSSANI, L’EDUCAZIONE E LE ESIGENZE CONCRETE”
E così all’interno del volume su Don Giussani si trovano diversi passaggi, lezioni e introduzioni al reale “scopo” in mente per il professore e teologo originario di Desio: «La ragione è come un occhio spalancato sulla realtà che beve avidamente la realtà, ne registra i nessi, le implicazioni, ne discorre, corre dentro il reale, da una cosa all’altra, conservandole tutte nella memoria e tende ad abbracciare tutto. L’uomo affronta la realtà con la ragione. La ragione è ciò che ci definisce come uomini. Perciò dobbiamo avere la passione della ragionevolezza», scriveva Don Luigi Giussani nell’unire in maniera inscindibile la prorompente testimonianza di fede con la ragionevolezza della ricerca nel reale.
Come da sempre sostenuto dal teologo e arcivescovo emerito di Milano, Card. Angelo Scola, quella di Giussani è una riflessione «che nasce dalla diretta e originale penetrazione dell’esperienza stessa». È una filosofia che parte dal dato, dall’esperienza, dall’oggetto, come «campo di rivelazione del reale e torna all’esperienza come campo di verifica delle intuizioni e delle proposte di significato che sul reale possono essere elaborate», rileva ancora Fabris. Nella sua introduzione alla raccolta di diversi autori sul pensiero filosofico giussaniano, Di Martino afferma che quella di Don Giussani è «intelligenza dell’esperienza». Ciò che emerge dai vari saggi e scritti sul pensiero del sacerdote fondatore di Comunione e Liberazione – conclude Fabris su “Avvenire” – è la figura di un uomo che «ha messo la sua cultura e la sua riflessione al servizio delle più profonde esigenze della vita, rispondendo a una vocazione educativa che lo ha condotto a far nascere un movimento ecclesiale capace d’incidere nel contesto attuale». Uno stile di pensiero necessario per fare filosofia, vera, anche oggi: ovvero, «non rinchiudendosi nella sterile ripetizione di schemi già da altri elaborati, ma ponendola al servizio delle concrete esigenze di senso che sono proprie dell’essere umano».