Don Graziano Gianola è morto dopo essere precipitato nel corso di una gita. Attualmente vicario nella Comunità pastorale Gesù buon pastore alla Bovisa a Milano, don Graziano, 47 anni, stava percorrendo il “Sentiero delle vipere” che da San Valentino porta verso il rifugio Graziani sul monte Baldo in Trentino. A dare l’annuncio della sua morte, con un messaggio pubblicato su Facebook nel pomeriggio di ieri, è stata la sorella Rita, che ha scritto: “Ciao fratellino…buon viaggio tesoro mio“. Don Graziano, come riportato da ‘Avvenire’, era ribattezzato il “prete dei giovani“. Ed era insieme ad una sessantina di loro, alla guida di un’escursione, quando sul tratto di sentiero più impegnativo, a 1.500 metri di quota, è scivolato ed è precipitato per 15 metri. Sul posto è arrivato tempestivamente l’elisoccorso, che ha trasferito d’urgenza don Graziano all’ospedale Santa Chiara di Trento, ma purtroppo non c’è stato niente da fare.



Don Graziano Gianola è morto

Don Graziano Gianola viene descritto da don Mauro Ghislanzoni, attuale parroco di Premana, con queste parole: “È nato e cresciuto scalando le prealpi lecchesi, dove guidava spesso i giovani dell’oratorio in montagna, da profondo conoscitore delle alte quote, non solo del territorio da cui proveniva“. Era stato ordinato sacerdote nel 2004, collaborando per due anni proprio con don Ghislanzoni, arrivato in valle nel 2002, che ad ‘Avvenire’ lo ricorda come un uomo solare e dinamico, un prete “aperto, scherzoso e nel suo modo di fare sapeva però affrontare i temi seri, anche drammatici, dell’oggi, della pandemia“. Nel corso del lockdown aveva scritto delle meditazioni a partire dal Vangelo di Marco intitolate “Guardati da Gesù“, presentate a Premana lo scorso maggio. Proprio Premana si è stretta nel dolore ieri sera, pregando per mamma Marcellina e per i suoi 8 fratelli, affranti per la scomparsa del caro don Graziano. A manifestare la propria vicinanza anche l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, suo rettore maggiore e vicario episcopale nella prima destinazione di don Graziano: “Mi unisco allo strazio della famiglia, dei suoi cari e della sua comunità pastorale e partecipo alla preghiera di suffragio e di riconoscenza“.

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