I 17 ANNI DALLA MORTE DI DON LUIGI GIUSSANI

Era il 22 febbraio 2005 quando saliva al Cielo il Servo di Dio Don Luigi Giussani: oggi, 17 anni dopo, nell’anno tra l’altro del suo centenario, la testimonianza e la memoria di chi si è imbattuto in lui è ancora fortissima. Non solo per l’opera da lui fondata e poi cresciuta in Italia e nel mondo – la Fraternità di Comunione e Liberazione – ma per i tanti volti e le tante realtà che nell’incontro con Don Luigi Giussani sono state “travolte” e cambiate per sempre.



Come raccontava l’allora Cardinal Joseph Ratzinger nell’omelia del funerale di Don Giussani in Duomo a Milano (era il 24 febbraio 2005), «“I discepoli gioirono nel vedere Gesù”. Queste parole del Vangelo ora letto ci indicano il centro della personalità e della vita del nostro caro don Giussani. Don Luigi Giussani era cresciuto in una casa – come disse lui stesso – povera di pane, ma ricca di musica; e così, sin dall’inizio era toccato, anzi ferito, dal desiderio della bellezza; non si accontentava di una bellezza qualunque, di una bellezza banale: cercava la Bellezza stessa, la Bellezza infinita; così ha trovato Cristo, in Cristo la vera bellezza, la strada della vita, la vera gioia».



Nella lettera di cordoglio scritta dal Santo Padre Giovanni Paolo II sempre per la morte del “don Giuss” (come veniva chiamato dai tanti giovani che lui aveva educato in Gioventù Studentesca e CL, ndr), San Karol Wojtyla scriveva come l’amico Don Giussani «ha proposto la “compagnia” di Cristo ai moltissimi giovani che, oggi adulti, lo considerano come loro “padre” spirituale. Accantonata ogni prospettiva di carriera accademica, egli si dedicò alla formazione degli studenti, bisognosi di punti di riferimento e di modelli a cui ispirarsi».

Cristo e la Chiesa, su queste due architravi si è sempre mossa l’opera educatrice e di testimonianza del Servo di Dio nato in Brianza: ancora San Giovanni Paolo II scrive, «in Cristo e nella Chiesa, sta qui la sintesi della sua vita e del suo apostolato. Senza mai separare l’uno dall’altra, ha comunicato attorno a sé un vero amore per il Signore e per i vari Papi che ha conosciuto personalmente».



LA MESSA PER IL CENTENARIO DALLA NASCITA DI DON LUIGI GIUSSANI

In vista del Centenario della nascita di Don Luigi Giussani (si celebrerà il 15 ottobre 2022), la lista delle Diocesi che tributano la Santa Messa di commemorazione è lunghissima (e la trovate qui, ndr). La scorsa domenica 20 febbraio a Roma il Cardinal Angelo De Donatis, Vicario della Diocesi di Roma, ha celebrato la Santa Messa per il Centenario in San Giovanni in Laterano: «Dal rapporto con Cristo nasce l’impeto missionario che caratterizza l’attività di Don Giussani. Un uomo innamorato di Cristo desidera farlo conoscere agli altri. Chi conosce Cristo, d’altra parte, non può non guardare con struggimento alla vita degli uomini che cercano in mille modi di essere felici e non ci riescono. E, in realtà, senza Cristo manca agli uomini ciò che compie le loro attese nei momenti di gioia e ciò che dona loro speranza quando sembrerebbe che non ci sia più niente da sperare». Come ricordava anche Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, nella sua intervista a Vatican News, «Don Luigi Giussani per me non è un ricordo ma una persona che mi accompagna ogni giorno.  Ha messo in luce che il  cristianesimo può essere nell’esperienza di ogni persona per la ricerca della felicità, per connessione tra l’umano e il cristiano».

È poi ancora l’omelia del Cardinal De Donatis a restituire a chi non conosce/conosceva Don Luigi Giussani l’esattame “figura” cristiana che seppe testimonianze per la vita della Chiesa: «Questo rapporto (con Cristo, ndr) diventa in lui impeto missionario, passione bruciante per l’unità dei credenti, obbedienza libera e incondizionata ai Pastori della Chiesa. C’è da augurarsi che queste dimensioni della vita e dell’opera di Don Luigi Giussani siano comprese e vissute innanzi tutto da coloro che seguono le sue orme nel movimento di Comunione e Liberazione. Ma potranno esserlo soltanto nella misura in cui ciascuno di loro scoprirà come, attraverso Don Luigi Giussani, arriva anche a lui l’offerta dell’amicizia di Cristo». Come amava testimoniare Don Giussani ai giovani che lo accompagnavano, la cifra di tutto è Gesù e il proprio rapporto intimo e carnale con Esso: «Il Verbo di Dio si è fatto carne. Perciò la bellezza s’è fatta carne, la bontà s’è fatta carne, la verità s’è fatta carne» (‘L’avvenimento cristiano. Uomo Chiesa Mondo”).