Era stato prima sospeso poi sostituito dalla sua parrocchia di Albignasego, provincia di Padova: ora però Don Marino Ruggero, dopo le accuse che sono emerse in questi giorni sui motivi che avrebbero costretto la Diocesi ad allontanarlo da incarichi pubblici, non ci sta e replica punto su punto ampliando ancor di più – se possibile – la dimensione della bufera sulla chiesa veneta. In un primo momento sembrava che dietro alla “cacciata” di Don Marino vi fossero le sue intemperanze su legittima difesa, rom e migranti – da molti chiamato “prete leghista” – o anche la sua partecipazione alle selezioni del Grande Fratello nel lontano 2005: nulla di tutto questo, secondo quanto riportato dalla Curia di Padova con il Vescovo Claudio Cipolla il motivo della bufera sarebbe il mancato rispetto dell’osservanza del celibato. Indispettiti dalle interviste di questi giorni di Don Marino, la chiesa si difende e rilancia sui motivi dietro la cacciata: «A don Marino, alla luce di precise accuse avvalorate da prove, vengono contestati comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti». Dunque le invettive del prete veneto erano state “neutralizzate” tramite un comunicato sui social di Don Ruggero «Cari amici, le dimissioni le ho date liberamente in accordo con il mio vescovo. Questo perché desidero che sia fatta verità. Per questo vi chiedo di rispettare me e di evitare ulteriori commenti sui social. Grazie». Ora però, mentre il caso sbarca addirittura su Pomeriggio 5 in diretta nazionale, sono le nuove dichiarazioni di Don Marino a fare molto rumore.



DON MARINO RUGGERO, IRA CONTRO LA DIOCESI

«Se loro si comportano in modo così grave e scorretto nei miei confronti, allora io sono vendicativo. Non mi aspettavo assolutamente quel comunicato. Lo reputo un comportamento fortemente scorretto da parte della Curia. Secondo me è opera del vicario generale, può essere che il vescovo non sapesse nemmeno di questo comunicato», attacca Don Marino Ruggero, ex parroco di Albignasego intervistato al Gazzettino. Mentre a sostituirlo è stato mandato don Giovanni Brusegan, direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo (già mandato a san Lazzaro tre anni fa quando esplose il “caso” Don Contin, prete accusato di incontri a luci rosse e prostituzione), la “vendetta” di Don Marino si promette assai clamorosa: «È solo una delle tante accuse che mi vengono fatte, dall’essere leghista in poi. Ci sono stati i provini al Grande Fratello, le mie posizioni sui Rom, le comunioni a separati e divorziati. Evidentemente sono considerato un prete scomodo e i preti scomodi vogliono eliminarli». Ed è qui che il prete cacciato cala i “suoi assi”, sempre nell’intervista al Gazzettino: «Se questo è il metodo che usano, allora io inizio a fare l’elenco, con tanto di prove, di preti pedofili, gay o che hanno la donna che ha abortito, che sono a capo di grandi parrocchie della Diocesi di Padova. So bene chi sono e dove sono, ma i loro nomi non sono mai stati resi pubblici. Il trattamento deve essere uguale per tutti».

Leggi anche

Liliana Resinovich: il giallo dei messaggi con l'amante Claudio/ Sebastiano Visintin: "Robe da 5° elementare"Trevico: a Chi l'ha visto novità sulla donna sparita con l'amante/ Nuove minacce di morte al marito