La battaglia legale per l’archivio Don Lorenzo Milani si sposta in tribunale tra la Fondazione onlus e Sandra Gesualdi, alla quale viene chiesta la restituzione per “detenzione illegittima”, oltre alla contestazione della cessione dei diritti per la pubblicazione dell’opera “Le lettere di Don Milani” all’editrice San Paolo. Per anni questa “guerra di famiglia” era stata praticamente nascosta, adesso la notizia emerge, proprio in occasione del centenario dalla nascita del maestro, perchè in seguito a numerosi tentativi di conciliazione si è ora spostata di fronte ai giudici con un “ricorso per la reintegrazione del possesso“, di un enorme quantitativo di materiali dal prezioso valore documentale, editi ed inediti, comprese opere grafiche e scritti degli allievi, che negli anni sono state recuperate e messe insieme.



Grazie anche al lavoro di Michele Gesualdi, co fondatore ed ex presidente della Fondazione.  La figlia di Michele, Sandra sostiene che l’archivio sarebbe stato lasciato in eredità alla famiglia, e a prova di questo porterà, in udienza il prossimo 3 gennaio, il testamento nel quale ci sarebbe la prova che lei ne detiene i diritti intellettuali e materiali.



Fondazione Don Milani chiede la restituzione dell’archivio, udienza in tribunale il prossimo 3 gennaio

La Fondazione Don Milani sarà in tribunale contro la figlia di Michele Gesualdi, Sandra, accusata di aver acquisito illegalmente i diritti sull’archivio delle opere del maestro, creato grazie all’opera di suo padre quando ancora era presidente della onlus con sede a Barbiana. L’attuale presidente della Fondazione infatti sostiene una tesi differente, e cioè quella che ai materiali dell’archivio avrebbe lavorato prevalentemente una volontaria, e che non sono stati detenuti a casa Gesualdi perchè di proprietà della famiglia, ma soltanto per il motivo che non c’era un altro posto sicuro dove tenere le opere.



Inoltre, l’altra contestazione riguarderebbe il fatto che sarebbero stati ceduti i diritti di pubblicazione alla casa editrice San Paolo, senza averne di fatto il diritto. Uno scontro sul quale Sandra Gesualdi si è già pronunciata dichiarando la sua versione e affermando che: “L’archivio senza mio padre Michele non sarebbe mai esistito, lui e solo lui ha dedicato la propria vita a mettere insieme quei materiali e sua ne è la proprietà intellettuale“.