E’ stato condannato a 21 anni e 6 mesi di reclusione don Paolo Piccoli, ex parroco di Pizzoli e Rocca di Cambio: il monsignor è accusato di aver ucciso don Giuseppe Rocco, delitto risalente al 25 aprile del 2014. Il 53enne, condannato anche all’interdizione dai pubblici, è malato da tempo ed è già in quiescenza, ma continua a gridare la sua innocenza. Secondo i processi, don Piccoli avrebbe ucciso don Rocco per potergli rubare una collanina – mai rinvenuta – e alcuni altri oggetti di scarso valore materiale, come una bomboniera a forma di veliero. Come riporta il Corriere della Sera, don Piccoli ha spiegato: «Sono innocente, non ho ucciso io don Giuseppe Rocco, contro di me hanno vinto i pregiudizi e le bugie. Vivo una grande sofferenza, come Giobbe sono stato messo alla prova». E l’avvocato ha evidenziato: «Non ci sono prove. Il sangue del mio assistito sul letto del morto è solo la conseguenza di una xerosi cutanea, lui infatti era lì a dargli l’estrema unzione».



DON PAOLO PICCOLI: “NON HO UCCISO IO DON GIUSEPPE ROCCO

«Inoltre, la ricostruzione basata sull’ipotesi dello strangolamento non è veritiera in quanto non ci sono infiltrazioni emorragiche sull’osso ioide. Manca, infine, nella maniera più assoluta, il movente», ha aggiunto il difensore di don Paolo Piccoli, che è deciso a lottare fino alla fine per rivendicare la sua innocenza. Intervistato da Il Capoluogo, il religioso ha tenuto a ribadire: «Il mio dolore è stato condiviso in queste ore dalle tante persone che ho servito nei vari ambiti del mio molteplice servizio pastorale presso i militari, le parrocchie, le navi e le varie diocesi dove ho operato e dove per obbedienza sono stato assegnato».

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