Don Maurizio Patriciello torna all’attacco di Roberto Saviano. Lo fa in un’intervista a La Verità in cui parla di Caivano e del Parco Verde. Qualche giorno fa aveva scritto al giornalista e scrittore perché quando gli è stato chiesto cosa pensasse del decreto Caivano, lo ha definito “la fine di tutto”. Per il parroco è “una presa di posizione politica”. Quindi, gli ha risposto sull’Avvenire. “Io cerco speranza, cerco samaritani, venga qui, Saviano; i profeti di sventura vadano altrove. Ora che qualcosa si muove c’è un po’ di ottimismo, arriveranno altre risorse. Noi cristiani siamo obbligati a sperare. La speranza devo darla anche agli altri perché non vivo per me stesso”. Il parroco, in prima linea a Caivano, ha evidenziato che dopo l’intervento del governo Meloni chi vive di spaccio sta iniziando ad avere problemi. “In questi giorni il traffico di droga non solo è diminuito, si è azzerato”.



Inoltre, in questi giorni non si vedono le cosiddette “vedette dello spaccio”, perché il parco è pieno di polizia e carabinieri. “È chiaro che non bastano”, dice don Maurizio Patriciello a proposito delle azioni forti, ma ritiene che siano “utili a bonificare il territorio”. A proposito delle critiche rivolte al decreto Caivano e ai blitz, il parroco precisa che le azioni del governo Meloninon risolvono tutto”, ma è un primo passo importante. “Da qualche parte bisogna cominciare. Se ci sono bande criminali che agiscono indisturbate e gli adolescenti maneggiano le armi, bisogna bonificare prima di fare altri interventi”.



DON PATRICIELLO “PORNOGRAFIA? D’ACCORDO CON ROCCELLA”

Don Maurizio Patriciello non si ritrova nella definizione di prete anti-camorra. “Se mi targate mi mettete in un angolo”. Per quanto riguarda gli abusi sulle due bambini, si è rivolto direttamente alla premier Giorgia Meloni, non al sindaco al governatore o alla magistratura. “Siccome so quanto è grave la situazione, non posso accontentarmi di spolverare la superficie. Già per la Terra dei fuochi mi ero rivolto al presidente della Repubblica e poi ai premier Matteo Renzi e a Giuseppe Conte”. Un altro fronte è l’educazione, spiega a La Verità.



A causa di noi adulti questi ragazzi hanno scoperto la sessualità attraverso la pornografia fin dalla tenera età. Ne ho parlato anche col ministro Eugenia Roccella e ci siamo trovati d’accordo”. Da tempo si parla di regolamentare i cellulari, ma alla fine non si decide. “La pornografia ha bisogno di spostare i limiti degli eccessi, questo è ciò che abbiamo presentato ai bambini”. Infine, riguardo la sua sicurezza e la scorta sempre al seguito: “Quando vado a visitare le famiglie, gli ammalati, a confessare un anziano… ho sempre compagnia”.