Don Piccoli condannato a 21 anni e 6 mesi per l’omicidio di monsignor Giuseppe Rocco, il prete 92enne strangolato in seminario a Trieste il 25 aprile 2014. È l’esito del nuovo processo d’appello celebrato a Venezia e concluso con la conferma della sentenza di secondo grado emessa in precedenza dalla Corte del capoluogo friulano che la Cassazione aveva annullato. I giudici veneziani hanno quindi stabilito la stessa pena a carico del sacerdote, ritenuto colpevole del delitto che, secondo l’accusa, avrebbe commesso per rubare oggetti sacri nella Casa del Clero.



Monsignor Rocco, ex parroco di Santa Teresa, fu trovato senza vita nella sua stanza della stessa struttura e don Piccoli ha sempre respinto ogni addebito. Per la sentenza che poche ore fa ha chiuso il processo d’appello bis, però, l’assassino dell’anziano collega don Rocco sarebbe proprio lui. Don Piccoli era stato condannato anche in primo grado.



Omicidio monsignor Rocco a Trieste, perché la Cassazione aveva annullato la precedente sentenza d’appello a carico di don Piccoli

La sentenza della Corte d’Appello di Venezia a carico di don Piccoli, con la condanna a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio del confratello don Rocco avvenuto nel 2014, conferma quindi l’esito del secondo grado di giudizio a cui era giunta la Corte d’Appello di Trieste e che la Cassazione aveva annullato nel 2023 per una presunta violazione del diritto alla difesa, nello specifico per la mancata presenza dei consulenti di parte dell’imputato in occasione della perizia relativa agli accertamenti tecnici irripetibili del Ris di Parma sulle tracce di sangue e all’esame autoptico (don Piccoli allora non era indagato). Prove che, secondo la Corte Suprema, non sarebbero state ammissibili. Il ricorso in Cassazione era stato presentato dall’avvocato Vincenzo Calderoni, legale di don Piccoli.



Il sacerdote ha sempre respinto ogni addebito professandosi totalmente estraneo alla morte di don Rocco, come sottolineato dalla difesa: “La Cassazione afferma un principio di diritto – aveva spiegato Calderoni dopo l’annullamento della prima sentenza d’appello – che ben due corti d’Assise hanno disapplicato, così sbagliando e costringendo Piccoli a vivere sotto processo per nove anni con una condanna a 21 anni di reclusione“. La difesa – rappresentata dagli avvocati Vincenzo Calderoni e Alessandro Filippi – aveva sostenuto l’innocenza di don Piccoli individuando la presunta causa del decesso del prete in una patologia broncopolmonare.
Secondo l’accusa, però, monsignor Rocco sarebbe stato ucciso con una azione combinata di soffocamento e strozzamento con rottura dell’osso ioide.