E’ morto nella giornata di ieri don Pigi Bernareggi. 82 anni, si trovava in Brasile, a Belo Horizonte, da una vita, lui che praticamente ha dedicato tutta la sua esistenza alla missione in Sud America. Un annuncio doloroso dato nelle scorse ore da Macro Moltrasi, responsabile di Comunione e Liberazione proprio nella terra verdeoro: «Cari amici, questo pomeriggio a Belo Horizonte il nostro caro vecchio amico don Pigi Bernareggi, uno dei primi allievi di don Giussani che è venuto da noi “è entrato definitivamente nella Gloria Eterna, arrivato alla Casa del Padre”, come ci ha detto la sua grande amica Rosetta. Preghiamo per la sua Pasqua nella certezza che ora è davanti all’Amato, al quale ci ha anche condotto con la sua fede, la sua amicizia, la sua semplicità e la sua appartenenza alla Chiesa e al carisma».



Don Pigi Bernareggi è stato uno dei primi giessini (i membri della Gioventù Studentesca) a seguire don Giussani al liceo Berchet di Milano, incontro che lo indusse a lasciare l’Italia negli anni ’60, per trasferirsi in Sud America e aiutare chi ne aveva bisogno.

DON PIGI BERNAREGGI È MORTO: “NON HO PAURA DI MORIRE…”

Nato a Milano nel 1939, don Pigi Bernareggi, come ricordava lui stesso in una recente intervista, ha passato l’infanzia fra la Brianza e il Trentino, complice anche il secondo conflitto mondiale che imperversava, quindi al termine della guerra il ritorno a Milano e l’inizio della scuola. Iscrittosi al liceo Berchet a metà degli anni cinquanta, ha partecipato attivamente alla nascita di Gioventù Studentesca, “la presenza della Chiesa di Milano – la descriveva don Pigi Bernareggi – nelle scuole pubbliche”. Una comunità che nel giro di una decina d’anni si diffuse in gran parte delle scuole meneghine, e di pari passo, nello stesso Bernareggi, crebbe il senso della fede: dopo la laurea in Cattolica nel 1962, affascinato da don Luigi Giussani e da monsignor Giovanni Colombo, entrò nel seminario della diocesi. Il resto è storia, con Bernareggi che decise di lasciare l’Italia dopo aver preso i voti, per trasferirsi a Belo Horizonte, dove è morto nelle scorse ore. Era malato da anni ma in un’intervista a Tempi.it del 2013 aveva spiegato di non essere spaventato ‘dall’ultimo giorno’: “Ho un cancro. Ma sono vecchio, va piano. Non mi procura neanche troppo fastidio. Mi stanno curando. Se va bene, bene. Altrimenti mi preparo al grande passo finale”.



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