Don Piper è il protagonista del film drammatico “90 Minuti in Paradiso” diretto da Michael Polish e trasmesso giovedì 5 marzo in prima serata su Rai2. La pellicola, costata solo 5 milioni di dollari ha incassato solo in America ben 4,842,699$ ed il primo ad essere stato prodotto dalla Family Christian Entertainment, una società di produzione creata da Rick Jackson che ha volutamente deciso di raccontare in maniera precisa e fedele la vera storia del pastore protestante e ministro di culto rimasto vittima nel 1989 di un terribile incidente. Don Piper stava rientrando da una conferenza in Texas quando si è schiantato contro un mezzo semi-articolato. L’impatto è stato talmente forte che Piper è stato letteralmente schiacciato dal tetto della sua vettura; momenti di grande panico visto che il volante gli ha colpito il petto, mentre il cruscotto è caduto sulle gambe. Arrivati sul posto dell’incidente, la polizia hanno accertato il decesso del pastore protestante ritrovato nella sua auto ricoperto con tela cerata. Un reverendo di ritorno dalla conferenza tenutasi in Texas ha cominciato a pregare per il suo “fratello”; preghiere e canti per Don Piper che improvvisamente ha cominciato a cantare.
Don Piper, la vera storia del prete protestante morto e rinato
Nonostante il grandissimo dolore per braccio e gamba, Don Piper ha lottato e sopportato una lunghissima guarigione che l’ha costretto a stare a letto per circa 13 mesi. Dopo quel tragico evento, il pastore protestante ha raccontato di essere andato in Paradiso durante quei 90 minuti di incoscienza. Un viaggio che poi l’ha riportato sulla Terra, ma che Piper ha raccontato con minuzia di particolari e dettagli dicendo di aver rivisto le persone a lui care a alcuni familiari come la bisnonna. Non solo, il pastore ha anche detto di essersi arrabbiato col Signore per via delle dolorosissime ferite che l’hanno costretto ad una durissima convalescenza prima di poter tornare alla normalità. Un viaggio dalla vita alla morte con tanto di ritorno che Piper ha deciso di raccontare in un libro bestseller scritto a quattro mani con Cecil Murphey. Un libro dal successo internazionale, visto che ha venduto più di sette milioni di copie ed è stato tradotto in 46 lingue. Un successo letterario come il suo non poteva diventare che un film prodotto da Rick Jackson che sulla pellicola ha detto: “penso che molte persone leggano libri, specialmente storie vere, e poi il film non è nemmeno vicino alla storia vera e pieno di cose inventate. Ho detto a Don che pensavo che la storia stava in piedi da sola e il mio impegno per lui era che il film sarebbe stato il più fedele possibile al libro e che sarebbe stato un vero film d’epoca”.