A Prato, da giorni non si parla d’altro: don Francesco Spagnesi è stato arrestato lo scorso 14 settembre con accuse gravissime, spaccio e importazione di sostanze stupefacenti e appropriazione indebita. La comunità è ancora sotto choc per quanto accaduto ed i parrocchiani, ai microfoni di Chi l’ha visto parlano di vera e propria “bastonata”. Tutto sarebbe iniziato da un’indagine della procura di Prato su festini a base di sesso e droga dello stupro e secondo quanto emerso finora sarebbero stati pagati anche con i soldi dei fedeli.
Come sarebbero giunti gli investigatori a don Francesco? A rivelarlo è stato il questore di Prato che ha spiegato: “La sua individuazione è stata assolutamente casuale e inaspettata perché l’interesse investigativo era concentrato su un’altra persona che poi si è rivelato essere il compagno del sacerdote”. In quella occasione si è svolta un’attività finalizzata al sequestro di una sostanze stupefacente che il compagno del prete andò a ritirare presso un centro di smistamento di spedizione. Il questore Cannizzaro ha aggiunto che la persona che andò a ritirare questo pacco dall’Olanda era accompagnato da don Francesco. “Nulla faceva pensare che il sacerdote fosse coinvolto nella vicenda”, ha aggiunto.
Don Spagnesi, parroco arrestato a Prato: accuse gravissime
In seguito alla perquisizione nell’appartamento dell’arrestato e ad altri elementi hanno ricondotto gli investigatori al sacerdote ed ai rapporti con l’arrestato. Dalle indagini è emerso che don Francesco ed il suo amico dal 2019 acquistavano mezzo o un litro di droga dello stupro via internet in Olanda e la facevano giungere a Prato. La droga veniva usata dagli stessi ed offerta ad altri uomini conosciuti su siti di incontri per adulti.
I due organizzavano abitualmente dei festini ai quali partecipavano circa una decina di persone. Le conversazioni avvenivano anche su gruppi Whatsapp. Tra i partecipanti anche molti professionisti che avrebbero confermato i fatti dopo essere stati sentiti dagli investigatori. Droga e sesso in casa del prete, anche senza precauzioni da parte di don Francesco che è sieropositivo e pare non avesse avvertito di ciò alcuni dei partecipanti. Per la procura la droga sarebbe stata pagata anche con le offerte dei parrocchiani. Molti fedeli hanno denunciato il parroco e vogliono indietro i loro soldi. Il parroco, interrogato, ha ammesso le sue responsabilità. Intanto la posizione del prete si è aggravata sempre di più anche per le tentate lesioni gravissime per via della sua sieropositività nascosta durante i festini.