Elezioni Presidenziali USA 2020, ci siamo: oggi 3 novembre (anche se oramai milioni di elettori americani hanno già votato per posta nelle scorse settimane) si decide chi sarà il 46esimo Presidente degli Stati Uniti. A differenza del 2016, quando era un outsider e fu colpevolmente snobbato dai sondaggi, Donald J. Trump, candidato per il Partito Repubblicano, sfida Joe Biden, vincitore della convention democratica, per continuare a essere l’inquilino della Casa Bianca e smentire anche questa volta le previsioni della vigilia che lo danno in svantaggio seppure in risalita per bissare così l’impresa di quattro anni fa. E per il tycoon originario di New York la grave emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 potrebbe rivelarsi fatale più delle tensioni sociali che nell’ultimo anno, anche sull’onda del movimento Black Lives Matter, hanno infiammato il Paese e anche del mancato impeachment dovuto al cosiddetto Ucrainagate, mentre un punto a favore sono gli ultimi dati sull’economia che testimoniano come gli USA potrebbero uscire prima e meglio dalla crisi rispetto agli altri grandi partner mondiali. Ma vediamo chi è Donald J. Trump, come si presenta a queste Elezioni e quali sono i punti cardine del suo programma.
DONALD TRUMP, CANDIDATO REPUBBLICANO ALLE ELEZIONI USA 2020
Nato nella Grande Mela il 14 giugno 1946, il 74enne Donald John Trump sfida il quasi coetaneo Joe Biden avendo dalla sua non solo un maggior appeal mediatico ma anche una storia che non rende facile incasellarlo in un ruolo: prima di diventare Presidente degli USA, è stato un imprenditore di successo e uno dei personaggi televisivi più importanti degli ultimi vent’anni (grazie a diverse apparizioni in alcuni show Oltreoceano e al reality di culto “The Apprentice”, da lui stesso prodotto). Figlio di Fred Trump, ha frequentato la prestigiosa Wharton School of the University of Pennsylvania prima di laurearsi in Economia e di cominciare a gestire la compagnia del padre dando vita alla Trump Organization: da lì è stata una inarrestabile ascesa tra numeri record (oggi il suo patrimonio è stimato oltre i 3 miliardi di dollari) e la costruzione di edifici e grattacieli oramai divenuti iconici come l’omonima Trump Tower. Nel 2016 la svolta con la… discesa in campo: pur non avendo mai aderito al Partito Repubblicano, The Donald fu negli Anni Ottanta sostenitore di Ronald Reagan mentre la sua nomination di quattro anni fa lo vide sbaragliare a sorpresa gli altri 16 candidati. Il resto è storia.
I TEMI E IL SUO PROGRAMMA ELETTORALE
Ma cosa propone il ticket formato da Donald Trump e il suo vice Mike Pence all’elettorato americano per ottenere la seconda e ultima riconferma alla Casa Bianca? La sua ricandidatura, oltre che scontata per mancanza di veri avversari, era stata già annunciata da tempo e i sondaggi fino ad almeno un anno fa lo davano in vantaggio su qualunque fosse stato il vincitore delle primarie democratiche: poi l’ondata di proteste che ha visto riemergere il Black Lives Matter e il Coronavirus hanno scombinato i suoi piani, ma i fondamentali del suo programma elettorale non sono cambiati. Il candidato che si presenta come il difensore del “Law and Order” come un politico anti-establishment nonostante i 4 anni di presidenza, ha promesso agli americani un vaccino in tempi brevissimi e una cura per il Covid-19 come quella che ha consentito a lui una guarigione record.
Sul fronte economico Trump ha promesso una ulteriore abbassamento del deficit pubblico, riducendo ulteriormente le tasse per cittadini e imprese ma opponendosi ad accordi commerciali su scala globale; da questo punto di vita, se rieletto, le cosiddette “guerre commerciali” potrebbero essere una costante della sua politica estera. Tolleranza zero invece sull’immigrazione (in agenda c’è sempre il Grande Muro col Messico) e pure contro gli episodi di violenza armata anche se in agenda non c’è la stretta sulla vendita delle armi che Biden ha promesso. Infine, se in campo sanitario ha promesso l’uscita degli USA dall’OMS e di continuare a smantellare l’ObamaCare, sul fronte istruzione ha parlato di riparazione del debito dei prestiti per gli studenti come pure il perdono dei prestiti per i veterani.