Donald Trump è stato dichiarato colpevole per 34 capi d’imputazione dalla giuria del Tribunale di Manhattan per il caso Stormy Daniels. Esso riguarda il rapporto tra il Tycoon e la pornostar Stephanie Clifford, nota con lo pseudonimo che ha dato il nome al processo. I due si sarebbero incontrati per la prima volta nel 2006 in Nevada, in occasione di un torneo di golf per Vip. In quel momento l’ex presidente degli Stati Uniti era già sposato con Melania Trump. Ciò non sarebbe bastato tuttavia per evitare l’inizio di una storia extraconiugale. A dimostrarlo sono i messaggi tra i due e le numerose spese sostenute dall’imprenditore per la donna.



La storia ha subito una svolta dieci anni dopo il primo incontro, nel 2016, quando la pornostar Stephanie Clifford sarebbe stata in procinto di rivelare pubblicamente i dettagli sulla vecchia relazione con Donald Trump. Un’azione che il Tycoon non avrebbe potuto accettare, sia per il suo ruolo politico sia per il suo matrimonio. È così che secondo l’accusa avrebbe pagato la pornostar. Il bonifico da ben 130 mila dollari, suddivisi in diverse rate, fu effettuato dal suo avvocato Michael Cohen. L’operazione fu coperta con l’espediente di una consulenza relativa alla campagna elettorale in atto per le Presidenziali.



I capi di amputazione di Donald Trump per il caso Stormy Daniels

I capi di imputazione di Donald Trump per il caso Stormy Daniels sono ben 34. Tra questi ci sono quelli che si riferiscono all’influenzamento delle Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 2016. Nel caso in cui la vicenda con protagonista la pornostar Stephanie Clifford fosse stata effettivamente resa nota, infatti, probabilmente l’esito delle votazioni sarebbe potuto essere diverso. Inoltre, ci sono l’accusa di falsificazione dei registri aziendali e di uso di fondi illeciti durante la campagna elettorale, quest’ultima a cui anche l’avvocato Michael Cohen, l’esecutore materiale dei pagamenti, ha dovuto rispondere. 



Ma non è finita qui. La pornostar Stephanie Clifford non è infatti l’unica donna che ha rivolto a Donald Trump accuse di questo genere. Anche la coniglietta di Playboy Karen McDougal sarebbe infatti stata pagata con un’elevata somma di denaro per mantenere il massimo riserbo su una relazione che avrebbero intrattenuto nel medesimo anno, il 2006. Il Tycoon, da parte sua, ha comunque sempre negato questi rapporti, dichiarandosi non colpevole. Le prove in merito al contrario tuttavia non mancano.

Cosa rischia Donald Trump: difficile vada in carcere

Per capire cosa rischia adesso Donald Trump è necessario attendere la condanna. L’annuncio della pena avverrà a margine di una udienza fissata l’11 luglio. Il candidato presidente, tuttavia, ha già annunciato che presenterà ricorso. È per questo motivo che la questione potrebbe andare per le lunghe. In molti intanto si stanno domandando se c’è possibilità che l’imprenditore vada in carcere, anche in considerazione delle imminenti Elezioni e del loro esito. 

È da precisare che non è possibile escludere categoricamente lo scenario che Donald Trump finisca in carcere. La pena potrebbe ammontare infatti a massimo 4 anni di detenzione per ciascun capo di imputazione. Il peggiore degli scenari dunque lo vede condannato a 136 anni di carcere. È tuttavia molto utopistico. È più plausibile, piuttosto, che gli venga data una messa in prova o anche soltanto una maxi multa. I motivi sono numerosi. Innanzitutto l’età avanzata, il fatto che è incensurato e, infine, ma non per importanza, il suo ruolo politico.