La Corte Suprema statunitense ha dichiarato, nella giornata di lunedì, Donald Trump eleggibile nelle primarie del Partito Repubblicano in Colorado. Una sentenza storica, emessa proprio alla vigilia dell’importante ed attesto Super Tuesday, giornata in cui si terranno le primarie in 16 differenti stati, tra cui anche il Colorado e il Maine (stato in cui pende contro il candidato favorito repubblicano una sentenza simile a quella annullata oggi dalla Corte Suprema).



Insomma, Donald Trump è diventato a tutti gli effetti un candidato eleggibile in Colorado e, di conseguenza, in qualsiasi altro stato, oltre che alle presidenziali vere e proprie. La sentenza della Corte Suprema, infatti, sarà valida e applicabile in qualsiasi stato dove è stato dichiarato ineleggibile, ovvero Colorado, Illinois e Maine, mentre in altri 14 stati si attendeva proprio la pronuncia della Corte Suprema prima di prendere una decisione. Ancora ignote le ragioni per cui Donald Trump sia stato ritenuto eleggibile da parte della Corte Suprema, ma è quasi certo (come molti osservatori avevano già sottolineato) che sia legata ad un cavillo applicativo del 14esimo emendamento, con il quale la Corte del Colorado e degli altri stati avevano escluso il candidato repubblicano.



Perché Donald Trump è eleggibile: il parere della Corte Suprema sul 14eismo emendamento

La pronuncia della Corte Suprema che ha definito eleggibile Donald Trump in Colorado e negli USA è, di fatto, storica, così come storico era il tentativo di usare il 14esimo emendamento contro un candidato presidente. Il testo, inserito nella Costituzione americana, definisce che “nessuno potrà essere senatore o rappresentante nel Congresso, o elettore per il presidente e il vicepresidente o potrà ricoprire una qualsiasi carica, civile o militare” nel caso in cui “abbia preso parte a un’insurrezione o ribellione“.



Ad una prima occhiata l’emendamento potrebbe applicarsi al caso di Donald Trump, non fosse per due dettagli. In primo luogo non cita direttamente la carica di Presidente USA, e poi cita come pretesto di esclusione il fatto che sia stato “prestato giuramento di difendere la Costituzione”, mentre il giuramento presidenziale è diverso da quello di tutte le altre cariche pubbliche. Inoltre, anche lo stesso scopo del 14esimo emendamento non sarebbe coerente con la caso di Donald Trump dato che venne introdotto dopo la Guerra civile americana al fine di ridurre i poteri degli Stati ed aumentare quelli del governo federale (proibendo al contempo agli ex Confederati di ricoprire cariche pubbliche). Ne consegue, dunque, che l’applicazione di questo emendamento da parte di uno stato contro il presidente del governo federale ne tradirebbe gli intenti originali. Peraltro, è bene tenere a mente che l’esclusione era motivata dalla presunta partecipazione di Trump all’assalto a Capitol Hill, che è ancora oggetto di processi e, quindi, non dimostrata.