IL RICORSO DI TRUMP E LA POSSIBILE DISPUTA IN CORTE SUPREMA USA
Donald Trump, da “ineleggibile” per lo Stato dem del Colorado, ha annunciato il ricorso e sarà molto probabile che il caso arrivi sul tavolo della Corte Suprema Usa dove potrebbe consumarsi una disputa non da poco. Nell’organo con maggioranza conservatrice – 6 giudici su 9, di cui 3 nominati durante la Presidenza Trump – il leader repubblicano punta tutto per evitare l’esclusione in Colorado e in altri Stati che potrebbero seguire il medesimo iter per bloccare la candidatura contro il Partito Democratico.
Rischi di insurrezioni e scontri potrebbero presentarsi nelle prossime settimane qualora dovesse essere confermata la sentenza dello Stato dem contro Trump, così come nel caso di bocciatura della sentenza si potrebbe avere un aumento importante di voti per il tycoon che si considera vittima di una persecuzione giudiziaria. Vi è anche la possibilità che i giudici della Corte federale si rifiutino di prendere in esame la vicenda, confermando così la sentenza del Colorado: a quel punto, l’esclusione di Trump dalle primarie repubblicane diverrebbe un precedente in tutto il Paese. Si potrebbe però superare la stessa sentenza con un voto del Congresso a maggioranza dei due terzi in entrambe le camere. (agg. di Niccolò Magnani)
LO STATO DEM DEL COLORADO E LA SENTENZA CHE PUÒ CAMBIARE LE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2024
Donald Trump potrebbe essere escluso dai candidati per le elezioni presidenziali che si terranno negli Stati Uniti nel 2024. Come si legge su RaiNews nelle scorse ore la Corte Suprema del Colorado ha bandito l’ex presidente dalle primarie repubblicane nello stato definendolo “ineleggibile” per via del suo coinvolgimento nel famoso assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. E’ la prima volta che negli Stati Uniti si esclude un candidato facendo leva sulla sezione 3 del 14esimo emendamento secondo cui, chiunque è coinvolto in insurrezioni o rivolte verso la Costituzione dopo avervi giurato fedeltà, non può essere candidato alla presidenza. Secondo RaiNews alla decisione della Corte del Colorado potrebbero susseguire altre sentenze simili, anche se la stessa Corte ha sospeso l’applicazione fino al 4 gennaio o fino al giorno in cui si pronuncerà la Corte Suprema Federale.
“La maggioranza della corte – scrivono i giudici nel dispositivo – ritiene che il presidente Trump non possa ricoprire l’incarico di presidente in base alla Sezione 3 del 14esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, Poiché non è legittimato – continuano – sarebbe un errore inserirlo come candidato alle primarie presidenziali. Noi non abbiamo raggiunto queste conclusioni con leggerezza. Siamo consapevoli del peso delle questioni che ci troviamo di fronte. Siamo, tuttavia, consci del nostro solenne dovere di applicare la legge, senza paura o favoritismi, e senza farci influenzare dalla reazione pubblica alla decisione a cui siamo giunti”.
DONALD TRUMP, COLORADO LO DICHIARA “INELEGGIBILE”: LA REPLICA DEL TYCOON
Immediata la replica dello stesso Donald Trump, che attraverso il social Truth scrive: “E’ un giorno triste per l’America quando un famigerato procuratore come lo squilibrato Jake Smith (colui che sta guidando le inchieste riguardanti l’assalto al Congresso ndr) è messo nella posizione di procuratore speciale da Lisa Monaco e dagli altri banditi che circondano il nostro incompetente presidente, il corrotto Joe Biden, per sporcare la mia reputazione con l’obiettivo di interferire nelle elezioni e, idealmente, mettermi in prigione”. E ancora: “Noi combatteremo per l’America come mai fatto prima. È la nostra battaglia finale, con voi al mio fianco. Cacceremo i globalisti, i marxisti comunisti e fascisti, sfratteremo Joe Biden dalla Casa Bianca e finiremo il lavoro una volta per tutte”.