L’uscita di scena di Donald Trump, che oggi dirà addio ufficialmente alla Casa Bianca per lasciare spazio all’insediamento di Joe Biden, non poteva essere banale. Al di la del fatto che il tycoon non presenzierà alla cerimonia di benvenuto del nuovo presidente, l’ex commander in chief sta catalizzando l’attenzione su di se dopo la bomba sganciata dal Wall Street Journal, ovvero, la decisione ormai quasi ufficiale di creare una nuova forza politica.
Trump ne avrebbe parlato la scorsa settimana, e l’idea è quella di dare vita ad un nuovo gruppo assieme ai suoi collaboratori più fidati e al suo entourage, il cui nome dovrebbe essere “Patriot Party”. Al momento non sono giunte conferme ufficiali in merito a tale indiscrezione, ma nel contempo non sono giunte altre smentite e la cosa certa è che Trump non voglia assolutamente rompere con la politica e quasi sicuramente si ripresenterà fra meno di quattro anni, alle presidenziali 2024, per sfidare Biden: se sarà con il suo nuovo partito o con i Repubblicani, lo scopriremo cammin facendo.
DONALD TRUMP E IL NUOVO PARTITO: INTANTO GRAZIA 143 PERSONE…
Intanto nella giornata di ieri il tycoon ha concesso 143 grazie, una prassi quando il presidente degli Stati Uniti lascia la Casa Bianca. Fra questi spicca anche un cittadino italiano, leggasi l’imprenditore fiorentino Tommaso Buti. La sua legale, Valeria Calafiore Healy, ha ringraziato il presidente uscente, sottolineando che «Il provvedimento del presidente americano – la nota riportata in queste ore da IlSole24Ore – riguarda reati ipotizzati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l’imprenditore fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall’ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato». Oltre a Buti concessa la grazia anche all’ex consulente Steve Bannon, accusato di una frode da 35 milioni di dollari, nonché ai rapper Lil Wayne e Kodak Black, e all’ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick.