Donatella Di Pietrantonio, autrice del romanzo Borgo Sud con cui è in lizza per la vittoria al Premio Strega 2021, ha esordito nel 2011 con un’opera dedicata alla sua terra natale. Ma gli omaggi all’Abruzzo, regione in cui è nata e cresciuta, non si sono limitati alla pubblicazione di un singolo libro ambientato tra le province di L’Aquila, Teramo e Pescara: tutta la produzione letteraria di Donatella, infatti, ha come leitmotiv o motivo conduttore l’amore per queste zone e in particolare per la realtà del borgo, un amore che la scrittrice ha esplicitato e in gran parte approfondito nel suo ultimo lavoro che il ‘borgo’ ce l’ha nel titolo. “Sono innamorata dei borghi”, ha spiegato Donatella in un’intervista rilasciata a marzo a Repubblica. “Ogni tanto – prosegue – mi prendo un giorno libero e vado a trovarne due o tre in una zona dell’Abruzzo che non sia quella in cui risiedo. Cammino per vicoli salutando gli anziani sulle porte delle case, ascolto il gocciolare di una fontana, il cigolio di un’imposta, l’odore di una minestra in cottura. Nei paesi non c’è fretta di niente”.



Donatella Di Pietrantonio presenta il sequel dell’Arminuta

Già vincitrice del Premio Campiello nel 2017, Donatella Di Pietrantonio prova a sbaragliare anche la concorrenza del Premio Strega 2021. Quattro anni fa, la giuria l’aveva premiata proprio per le suggestioni che era riuscita a creare con L’Arminuta, un romanzo dal titolo stravagante (è un’espressione dialettale che si potrebbe tradurre ‘la ritornata’) ancora una volta pregno del suo spirito abruzzese. Donatella non ha mai lasciato quelle zone: nata ad Arsita, in provincia di Teramo, si è trasferita prima a L’Aquila per studiare e poi a Penna, in provincia di Pescara, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Borgo Sud rappresenta il sequel dell’Arminuta, il suo romanzo di maggior successo, in cui l’autrice racconta una storia di abbandono e di riscatto.



Donatella Di Pietrantonio: “Io e il borgo, un legame complesso”

Parlando ancora della sua passione per i piccoli centri, Donatella Di Pietrantonio si perde nella descrizione del particolare stile di vita che caratterizza i loro abitanti: “Restanza, l’ha definita Vito Teti. I restanti abitano – abitiamo – nei paesi. È un legame complesso, in cui si somma passione per i luoghi e svogliatezza o incapacità nell’immaginare la propria vita altrove. Ci piace il poco che c’è, questo scorrere lento, entrare e uscire liberamente dalle porte dei vicini – quando si poteva e quando di nuovo si potrà”.

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