Di Donatella Rettore si è detto tanto. È ricordata per i suoi look e le sue esibizioni, ma meno si sa del fatto che sia stata autrice delle proprie canzoni, peraltro prolifica. La sua “colorata” e dirompente figura, sia dal punto di vista estetico sia da quello artistico, fece irruzione nel panorama musicale italiano con l’album “Brivido Divino”, ma è poco riconosciuta per il ruolo di cantautrice. E allora visto che oggi compie 66 anni, raccontiamola in una veste per molti “inedita”. Non a caso a Io Donna nei giorni scorsi ha raccontato: «Ho il complesso di non essere stata del tutto capita nel mio Paese, e penso che chi non mi ha compresa si sia perso qualcosa». Il primo gruppo in cui militò si chiamava Cobra, animale poi tornato più avanti nella sua carriera. Aveva solo 10 anni e si esibiva in parrocchia. Nel 1973 uscì il suo primo singolo, ma il secondo “Ti ho preso con me”, scritto da Gino Paoli, non ebbe alcun successo. Si presentò a Sanremo con la canzone “Capelli sciolti” che venne inserita nel suo primo album, “Ogni giorno si scrivono canzoni d’amore”. Decisivo l’incontro nel 1974 in Puglia con Claudio Rego, compagno e sodale per tutta la vita. Nel frattempo cominciò a farsi conoscere anche all’estero.
DONATELLA RETTORE, LA CANTAUTRICE CHE L’ITALIA NON HA CAPITO DEL TUTTO
Ma è nel secondo album, omonimo, che si trovano molte “chicche”. Dal brano dedicato a Luigi Tenco (“È morto un artista”) a quello per Gabriele D’Annunzio, oltre che un paio di brani impegnati con cui affronta, anticipando i tempi, il tema delle molestie, della pedofilia (“Caro preside”) e delle vessazioni della famiglia patriarcale (“Il patriarca”). Qualcuno ricorderà il lancio di caramella al pubblico nel Sanremo del 1977 con “Carmela”, ma quella era una canzone che parlava della Guerra Civile spagnola, quindi riemerge una Donatella Rettore diversa da come la ricorda l’immaginario collettivo. Un anno dopo la svolta, con il cambio look. Si fa più pop e colorata, più eccentrica. Resta poco della cantautrice folk legata a Paoli e Tenco, si fa spazio con “Splendido Splendente” e la Donatella Rettore che conosciamo. Merita menzione l’album “Kamikaze Rock ’n’ Roll Suicide”, ispirato alla cultura giapponese e incentrato sull’idea del suicidio. Il disco, che contiene il famoso singolo “Lamette”, vendette oltre tre milioni di copie in Europa e Giappone.