Donatella Rettore: “Non sarò al Grande Fratello: mi annoio e sono claustrofobica”

Donatella Rettore è la voce di hit senza tempo come “Splendido Splendente” e “Cobra”, ma la cantante si descrive come una sopravvissuta. Scopriamo perchè! Una carriera di grandissimo successo quella di Rettore che con i suoi look ed i suoi brani è stata un’icona di stile e moda creando tendenze entrate nella storia del costume. Un’artista unica il cui nome nelle ultime settimane è stato associato alla nuova edizione del Grande Fratello, il reality show di Canale 5. Proprio la cantante ha fermamente smentito la sua presenza nel reality: “confesso è vero, a settembre per la gioia di non so chi, parteciperò al Grande Fio de na mi****a Show. Se parteciperei al Grande Fratello? No! Ma non ho nulla contro chi lo fa. Io sono troppo nervosa, mi annoio e sono claustrofobica”.



A parte il no al Grande Fratello, la Rettore continua ad occuparsi solo di musica. Una carriera a cui si è dedicata anima e corpo pagando anche un caro prezzo: la lontananza dai genitori. “Sono andata via dopo il liceo, e mi è costato molto. Mi mancava il Veneto, la mia casa, la mia cameretta, la mia bici e, soprattutto, la mia mamma. Quando stava male e c’era il rischio che se ne andasse da un momento all’altro, i discografici mi dicevano che le serate le avrei dovute fare comunque. Che non mi sarei dovuta fermare. Avevo delle persone vicine che le stavano accanto, ma mia madre voleva me” – ha raccontato dalle pagine di Vanity Fair.



Donatella Rettore e il successo con “Splendido Splendente”

L’infanzia di Donatella Rettore non è stata semplice. “Ho sofferto a non aver avuto un compagno di giochi o un fratello. Mia madre ha avuto quattro figli, ma l’unica che è sopravvissuta sono io. Mi sono sempre sentita così: una sopravvissuta” – ha confessato l’artista che nella sua autobiografia “Dadauffa – Memorie agitate” edita per Rizzoli ha rivelato che essere figlia unica è stato difficile. Non solo, la cantante si è poi soffermata sul rapporto con i genitori: “a mia madre qualsiasi cosa scegliessi, non le andava bene. A un certo punto le chiesi se voleva che mi facessi suora: era un continuo chiedersi in cosa avrei potuto primeggiare. I figli, ogni tanto, bisogna lasciarli scegliere. Mio padre, in questo, è sempre stato un alleato, le diceva che meritavo di vivere un’infanzia meno impegnativa”.



Poi è arrivato il successo. Quello forte, gigante. I suoi brani, da Kobra a Splendido Splendente fino a Lamette, sono diventate delle hit in Italia ed Europa trasformandola in una celebrità. Eppure da bambina sognava ben altro: “volevo fare il pompiere, mi piaceva molto la divisa. Poi sono passata alla cantante, alla ballerina, all’attrice: tutti mestieri lontanissimi da quello che voleva mia madre per me”. Oggi la cantante non teme più nulla, nemmeno la morte: “non ho paura della morte, ma della malattia”.