Scintille a ‘Belve’ tra Donatella Rettore e Francesca Fagnani. Domani sera la cantante sarà ospite del programma di Rai 2, ma sono già emerse le prime anticipazioni riguardo l’intervista che andrà in onda. La tensione sarebbe salita dopo che la giornalista ha ricordato alla sua ospite alcune dichiarazioni fatte in passato. “Io piaccio ai gay non piaccio alle checc*e, mentre Raffaella Carrà e Patty Pravo sono icone delle checc*e vintage”. Dunque, la conduttrice le ha chiesto se si sia imbarazzata per questa affermazione.
Secondo quanto anticipato da Davide Maggio, Donatella Rettore ha negato. “No, non sono assolutamente imbarazzata. Per me esistono i gay e le checc*e, esistono i gay che sanno di avere le palle, e ci sono gli isterici che parlano e si strappano i capelli, fanno i pettegolezzi. E quelli non li voglio nemmeno sulla soglia di casa”. Allora Francesca Fagnani ha deciso di tirare in ballo altre affermazioni fatte dall’artista, che dal canto suo ha replicato duramente: “C’è una limitazione alla libertà, si mettono dei filtri a cose che sono state ampiamente superate, ad esempio il fatto che non si possa dire fr*cio e t*oia”.
Donatella Rettore e la “libertà” di dire fro*io e ne*ro…
“Ma qual è la libertà nel dire certe parole?”, ha contestato Francesca Fagnani a Donatella Rettore. Quest’ultima ha citato il caso di Vasco Rossi, che usa un’espressione molto colorita nella sua canzone ‘Colpa d’Alfredo’. Ma la risposta in questo caso è stata: “Infatti lui usava tr**a come un insulto, qual è la libertà nel dare a qualcuno del fro**o o della tr**a?”. Il botta e risposta è proseguito, secondo le anticipazioni, con Donatella Rettore che ha giustificato la sua posizione. “Io rivendico la possibilità di usare frocio e ne*ro, non mi sembrano insulti se uno è colorato…”. Per l’artista non è la parola ad essere negativa, ma la connotazione che le viene data e l’uso che ne viene fatto: “Dipende dal modo in cui uno lo dice, se tu dici brutto ne*ro è una cosa, se tu dici ne*retto è un’altra”.