La parabola criminale del serial killer Donato Bilancia, raccontata nel docufilm Le tre vite di Donato Bilancia in onda il 7 ottobre su Rai2, è impressa nella storia della cronaca nera come una delle più inquietanti e sconvolgenti mai registrate. Diventato assassino seriale all’età di 46 anni, è diventato tristemente noto come il “serial killer delle prostitute” o “mostro dei treni“.



Chi è Donato Bilancia e com’è morto il serial killer più famoso d’Italia

Donato Bilancia è nato il 10 luglio 1951 a Potenza ed è morto a 69 anni, mentre scontava la pena nel carcere Due Palazzi di Padova – 13 ergastoli per 17 omicidi -,il 17 dicembre 2020 a causa del Covid. Figlio di un impiegato statale e di una casalinga, emigrati ad Asti e poi a Genova, Donato Bilancia avrebbe iniziato a uccidere a 46 anni. Prima di allora, nella sua storia si era fatta avanti per anni l’identità di ladruncolo dedito a piccoli furti, poi l’escalation di brutalità e misoginia che lo avrebbe fatto diventare “il serial killer delle prostitute” più temuto d’Italia. Oltre ai 13 ergastoli per la lunga scia di omicidi commessi in 6 mesi sul finire degli anni ’90, Donato Bilancia è stato condannato a 16 anni di reclusione per un tentato omicidio.



Donato Bilancia, confessione choc:”penso di essere un folle, ma un folle lucido”

Le sue parole davanti al pubblico ministero, in una confessione piena cristallizzata nel maggio 1998, a margine del suo arresto, restituiscono l’istantanea di un uomo dai mille volti passato all’azione senza un preciso movente: “Dal punto di vista delle motivazioni – dichiarò Donato Bilancia davanti al pm –, niente, io penso di essere un folle, ma un folle lucido credo. Son convinto che in me qualcosa non va perché non si può fare una cosa di questo tipo, comunque sono responsabile di tutto quello che mi viene accreditato“. Dopo il fermo, confessò immediatamente tutti gli omicidi commessi nel giro di appena 6 mesi. Di lui, un passato da ladro di professione noto negli ambienti del gioco d’azzardo, l’ultima fidanzata tracciò un ritratto diametralmente opposto a quello dello spietato assassino seriale per cui è ricordato: “Era molto curato nell’aspetto. Si era presentato come un businessman, e io lo conoscevo come commerciante, in seguito ho saputo che aveva chiuso il negozio ma non ho mai indagato“. “Un tipo abbastanza divertente – lo descrisse un’amica di lunga data –, aveva sempre la battuta pronta“. Durante i 22 anni trascorsi in prigione, Donato Bilancia aveva conseguito il diploma in ragioneria e una laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale. Molti volti e molte esistenze parallele, come ricostruito dal docufilm Le tre vite di Donato Bilancia in onda su Ra2 il 7 ottobre.

Leggi anche

Greta Spreafico, riprese ricerche dei vigili del fuoco/ “Stanno scandagliando il Po, cercano la macchina”