Donato Bilancia, un uomo e molteplici vite condensate nella parabola criminale più sconvolgente della storia degli assassini seriali in Italia. All’età di 46 anni, dopo un’esistenza vissuta nel segno del gioco d’azzardo e dei furti, divenne un serial killer tra i più spietati dell’Europa intera arrivando ad uccidere 17 persone, 9 uomini e 8 donne, in appena 6 mesi.



Gli omicidi commessi da Donato Bilancia si consumarono tra l’ottobre 1997 e l’aprile 1998, le vittime scelte a caso tra perfetti sconosciuti, “compagni” di bische clandestine, metronotte, benzinai, gioiellieri, prostitute e cambiavalute. Una storia controversa e in gran parte ancora avvolta dal mistero, a partire dalla genesi dell’escalation di violenza che vide Donato Bilancia finire in testa alle cronache con sinistri appellativi come “mostro dei treni” e “serial killer delle prostitute”.



Donato Bilancia, il ladro diventato serial killer condannato a 13 ergastoli

Piccoli reati come furti in appartamento, il gioco d’azzardo e la passione per i soldi. Così iniziò la seconda vita di Donato Bilancia dopo quella, tormentata, vissuta in famiglia. Figlio di genitori della piccola borghesia, era nato a Potenza nel 1951 e poco dopo avvenne il trasferimento a Genova, dove tutto sarebbe cambiato. Donato Bilancia è morto a 69 anni in costanza di detenzione, colpito dal Covid nel 2020. La giustizia italiana lo ha riconosciuto responsabile di 17 delitti, un serial killer spietato e tra i più “prolifici” della storia europea condannato a 13 ergastoli per gli orrendi crimini commessi.



In carcere, Bilancia, che preferiva farsi chiamare Walter, aveva ripreso gli studi abbandonati all’età di 16 anni ed era arrivato a conseguire un diploma in ragioneria e una laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale. Aveva confessato tutti i delitti commessi e al pm, nel corso delle sue ammissioni di responsabilità, disse di ritenersi un folle lucido.

Donato Bilancia, la tragedia del fratello morto suicida e il tradimento nel mondo del gioco d’azzardo

Nella storia di Donato Bilancia prima dei delitti, un momento chiave, dopo i traumi dell’infanzia vissuta in una famiglia con un padre autoritario, è rappresentato dalla tragedia del fratello maggiore, Michele, morto suicida nel 1987. Si gettò sotto un treno con il figlio di 4 anni in braccio, durante la separazione dalla moglie.

Un evento che avrebbe portato Bilancia a maturare un odio viscerale per le donne. Personaggio enigmatico e mai decifrato pienamente, Donato Bilancia aveva esordito come ladro di professione, tra furti d’auto e negli appartamenti, ed era sempre stato un incallito giocatore d’azzardo. Il primo omicidio avvenne dopo una pesante sconfitta nel mondo delle bische clandestine, “tradito” da un uomo che riteneva amico. Seguirono delitti efferati senza un movente, nel segno di una spirale crescente di crudeltà e misoginia.