Mondo dell’atletica in lutto per la morte di Donato Sabia, scomparso all’età di 56 anni per il coronavirus. Tanti gli omaggi dalla sua terra, la Basilicata, a partire dal vice presidente della Giunta regionale, Francesco Fanelli: «Un vero campione. Sulle piste e nella vita. Per anni l’onore sportivo della nostra Basilicata, ma soprattutto un uomo leale e sincero. A Donato, potentino doc, mi legava anche il rapporto umano e professionale instaurato durante la mia esperienza politica amministrativa al comune di Potenza. Dipendente generoso e professionale, non ha fatto mai mancare il suo contributo di proposte e di sostegno alle attività dell’amministrazione del capoluogo».
Queste, invece, le parole di Gianni Pittella: «Questo maledetto virus oggi porta via un grande atleta, un grande lucano. Donato Sabia è stato campione internazionale, olimpionico, primatista di mezzo fondo. Un uomo integro legato alla sua terra, di soli 56 anni e che pochi giorni fa perdeva il padre con lo stesso virus». (Aggiornamento di MB)
DONATO SABIA MORTO PER CORONAVIRS, L’OMAGGIO DI STEFANO MEI
La notizia della morte di Donato Sabia per Coronavirus ha turbato profondamente il mondo dell’atletica italiana. Prendiamo ad esempio le parole di Stefano Mei, che fu compagno di Nazionale di Donato Sabia negli anni ’80; il campione europeo 1986 dei 10000 metri è distrutto: “Sabia era il più forte e il più onesto ragazzo che abbia mai conosciuto – è il ritratto di Mei dell’atleta lucano -. Con lui la vita non è stata generosa, gli ha tolto molto più di quello che gli ha dato”.
Mei ricorda infatti tutti gli acciacchi che hanno impedito a Sabia di ottenere successi più prestigiosi: “Tutti quei problemi fisici – è il suo rammarico -, se Donato si fosse potuto allenare due anni di fila altro che Joaquim Cruz (il brasiliano che vinse l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 negli 800 metri, ndR)… Io non riesco ancora a crederci”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
DONATO SABIA È MORTO: VITTIMA DI CORONAVIRUS
Grave lutto per l’atletica italiana: Donato Sabia è morto all’età di 56 anni ed è un’altra vittima del Coronavirus. Il 57enne ex mezzofondista e velocista italiano, nato a Potenza l’11 settembre 1963, nel corso della sua carriera è stato per ben due volte finalista degli 800 metri piani ai Giochi Olimpici. Donato Sabia da giorni era ricoverato all’ospedale di Potenza in terapia intensiva, per la famiglia Sabia la tragedia è doppia perché anche il padre di Sabia è morto in qiuesto periodo, sempre per il Covid-19.
Sabia era presidente del comitato regionale della Basilicata della Fidal, che si è stretta attorno alle persone più care di un uomo che ha davvero dedicato la sua vita all’atletica, prima in pista con risultati di eccellente rilievo e poi da dirigente. Il Coronavirus causa dunque un nuovo lutto anche nel mondo dello sport.
DONATO SABIA È MORTO: LA SUA CARRIERA
Ripercorriamo dunque brevemente la carriera di Donato Sabia. Come detto, l’atleta lucano è arrivato per ben due volte in finale alle Olimpiadi sugli 800 metri: il miglior risultato fu il quinto posto a Los Angeles 1984, poi Sabia fu capace di entrare fra i primi otto anche a Seul 1988, dove chiuse la finale al settimo posto. Fu comunque senza dubbio il 1984 l’anno più felice della carriera di Donato Sabia, dal momento che prima del quinto posto olimpico a Los Angeles l’azzurro vinse, sempre sugli 800 metri, la medaglia d’oro agli Europei indoor, che quell’anno si disputarono nella città svedese di Goteborg.
Possiamo infine ricordare che Donato Sabia è stato per ben 29 anni il detentore del record del Mondo dei 500 metri: distanza che in atletica non è abituale, ma essere primatista del mondo per quasi tre decenni è comunque impresa da ricordare. Donato Sabia stabilì il record in 1’00″08 il 26 maggio 1984 a Busto Arsizio ed è stato spodestato solo il 5 febbraio 2013, quando Orestes Rodriguez ha corso in 59″32.