Una bella notizia arriva dagli Stati Uniti, dove una ragazza contagiata da Coronavirus è riuscita a partorire un figlio in condizioni gravissime e con ventilazione, tanto che inizialmente i medici le avevano dato il 40% di possibilità di sopravvivere. Il bambino, si legge su Metro, si chiama Jameson e la mamma è riuscita a vederlo ma i due non sono ancora tornati a casa, perché Megan Sites – questo il nome della ragazza – dovrà rimanere in osservazione per le prossime 4 o 5 settimane. E’ una storia incredibile quella di Megan, incinta di 7 mesi quando si è presentata al Joint Township Hospital, nell’Ohio, il primo giorno di aprile: aveva difficoltà respiratorie e non riusciva a sdraiarsi. I medici hanno scoperto la presenza del Coronavirus che aveva attaccato i polmoni; ancora sveglia, Megan è stata sottoposta a ventilazione e mandata al Miami Valley Hospital di Dayton, dove poi avrebbe dovuto subire il parto.



Le sue condizioni sono migliorate, ma nel momento in cui le è stata tolta la ventilazione le cose hanno improvvisamente preso una brutta piega. Megan ha raccontato al Columbus Dispatch che nel giro di uno o due giorni la criticità della sua situazione medica è peggiorata drasticamente; a questo si aggiungeva l’impossibilità di vedere suo marito Donny e i parenti, perché anche negli Stati Uniti vigono le restrizioni sanitarie in pandemia da Coronavirus, e naturalmente la preoccupazione per il parto. Rapidamente, la ragazza si è quasi convinta che non ce l’avrebbe fatta; “Mi faceva male tutto: respirare, muovermi, tossire, fare tutto”. Una settimana dopo il primo ricovero, a Megan è stata nuovamente data la ventilazione (dietro sua richiesta) ma questa volta la ragazza è stata sedata; un medico ha chiamato il marito spiegandogli la cosa e dicendo che il parto sarebbe avvenuto nella trentesima settimana, ma 20 minuti più tardi una nuova telefonata ha avvisato Donny del fatto che i polmoni della donna erano collassati.



DONNA CON CORONAVIRUS PARTORISCE

A questo punto, si è dovuta prendere una decisione drastica, soprattutto a causa del parto imminente: una ossigenazione corporea della membrana (ECMO) che, come ha spiegato la dottoressa Suzanne Bennet, è un sistema che rimpiazza temporaneamente le funzioni di cuore e polmoni nei pazienti. Non solo: per salvare la ragazza, il parto sarebbe stato indotto il giorno seguente e dunque con largo anticipo rispetto al termine. Megan Sites è diventata la prima donna incinta ad essere sottoposta a EMCO, ma le cose sono andate bene: trasportata in elicottero al Miami Valley Hospital, ha dato alla luce Jameson con parto cesareo alla 29esima settimana. Il bimbo sta bene (non è stato trovato infetto da Coronavirus) e lei non ricorda nulla, essendo sotto anestesia: “Ho parecchie allucinazioni di quel periodo” ha confessato, ma ringrazia i medici per come siano riusciti a salvare la vita sua e del bambino. “E’ un miracolo che ora sia qui seduta a parlarne. Non ci sono parole, non c’è modo di mostrare ai medici l’apprezzamento che meritano. E’ surreale”.

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