Sanità calabrese sotto accusa: una donna incinta di 34 anni è morta nell’Ospedale dell’Annunziata a Cosenza, dov’era ricoverata da qualche giorno nel reparto di Ginecologia. Il decesso, avvenuto giovedì sera, ha assunto dei contorni da chiarire soprattutto in considerazione della storia clinica recente della paziente. La giovane, originaria di Longobardi, nel Cosentino, era infatti al sesto mese di gravidanza, e al pronto soccorso del capoluogo bruzio si era presentata per la prima volta lunedì. Ai medici la donna aveva lamentato alcuni dolori addominali, vomito, e dissenteria. Erano scattate così le visite di routine del caso, ma dai controlli i medici non avevano evidentemente ravvisato niente di preoccupante, dal momento che la 34enne era stata subito mandata a casa. Fino alla tragica svolta…



DONNA INCINTA MUORE A 34 ANNI CON IL SUO BAMBINO

Come riportato da La Repubblica, neanche il tracciato, effettuato in quell’occasione, avrebbe evidenziato anomalie nel battito cardiaco del piccolo che la donna incinta portava in grembo. Mercoledì, dal momento che continuava ad accusare dolori, la giovane – accompagnata dal marito quarantenne – si era recata nuovamente all’ospedale dell’Annunziata nella giornata di mercoledì. In questo caso i medici cosentini avrebbero optato per il ricovero, con il suo quadro clinico della paziente che si sarebbe complicato fin da subito, fino ad arrivare alla morte improvvisa. Il marito della vittima ha sporto denuncia alla polizia e la procura di Cosenza ha avviato un’inchiesta, disponendo anche il sequestro della cartella medica e della salma della donna, in attesa dell’autopsia. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha disposto l’invio degli ispettori. Siamo di fronte ad un altro – l’ennesimo – caso di malasanità in Calabria o nulla poteva essere fatto per salvare questa giovane donna e il suo bambino?

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