Una donna si è lasciata morire di fame nel carcere di Vallette a Torino. A denunciarlo, come riportato da Sky Tg24, è stato il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. L’episodio sarebbe avvenuto nel reparto riservato alle recluse con problemi psichiatrici o comportamentali, dove è previsto il costante controllo di medici e un servizio di video sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro. Ciò non è stato sufficiente tuttavia per evitare il dramma.



La vittima era stata arrestata a luglio e doveva scontare una pena fino all’ottobre del 2030 per il reato di tratta e immigrazione clandestina. Pare che fin da subito si fosse rifiutata di assumere alimenti, di ricevere cure e sollecitazioni a mangiare e di farsi ricoverare in ospedale. Il suo caso, tuttavia, non era mai stato segnalato alle autorità competenti. A rivelarlo è stata Monica Cristina Gallo, garante comunale per i diritti dei detenuti a Torino, che è rimasta all’oscuro della situazione fino al momento in cui la donna non è stata ritrovata priva di vita in cella.



Donna si lascia morire di fame nel carcere Vallette a Torino: la denuncia del sindacato

Il sindacato Sappe ha raccontato che sembrerebbe la donna si sia lasciata morire di fame nel carcere di Vallette a Torino poiché non le veniva permesso di incontrare il figlio di 4 anni. “Voleva solo vedere il bambino. E basta. Non diceva altro”, dicono fonti interne al penitenziario. Uno scenario che è stato confermato anche dall’avvocato della vittima, Manuel Perga: “Dalle prime informazioni che abbiamo raccolto sembra che si sia verificato un crollo psicofisico cui non è stata prestata sufficiente attenzione. Per questo sono perplesso e arrabbiato. Vedremo gli sviluppi”, queste le sue parole.



Anche la senatrice Ilaria Cucchi ha commentato l’accaduto: “Questa è una tragedia che non può essere tollerata in un Paese che si professa civile e democratico. Una morte di cui comunque è responsabile lo Stato che aveva in custodia la vita della vittima. Non capisco cosa c’entrano in questo i sindacati degli agenti. Chiedo venga fatta chiarezza anche per questo”.