Nonostante sia stata stuprata e abbia subito minacce e botte dal marito, una donna della provincia di Varese si sarebbe ritrovata in una situazione paradossale. Stando a quanto reso noto da SkyTg24, infatti, la Commissione Tributaria di Varese chiamata ad esprimersi sulla vicenda ha ritenuto che non si sia trattato di un “caso di gravità estrema, assolutamente fuori da ogni possibile previsione, eccezionale ed inevitabile”. Per questo ha deciso che la 36enne dovrà rimborsare all’Agenzia delle Entrate le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa presa con l’allora compagno e successivamente venduta prima che fossero trascorsi cinque anni.
La decisione della commissione Tributaria ha ovviamente colpito la stessa donna “non solo per il dolore fisico e psicologico che ho affrontato”, ha raccontato al quotidiano Il Messaggero, ma “anche perché con la vendita della casa ho potuto ritrovare un po’ di autonomia e mantenere il bambino senza l’ausilio di nessuno”, ha aggiunto.
Donna stuprata dal marito: per commissione Tributaria non è grave, chiesto rimborso
La donna è stata stuprata dal marito per anni, oltre che essere picchiata e minacciata. Solo dopo molto tempo ha trovato la forza ed il coraggio di denunciare. In seguito alle indagini è stato emesso un ordine di custodia cautelare firmato dal gip del tribunale di Busto Arsizio e, da parte del sindaco, di un trattamento sanitario obbligatorio. Un calvario che per la donna si è concluso solo nel 2017 in maniera drammatica in quanto l’uomo, che era in una struttura psichiatrica, si tolse la vita. Gli strascichi però sarebbero ancora in corso.
Dopo aver venduto la prima casa presa con il marito, infatti, l’Agenzia delle entrate le ha chiesto il rimborso delle agevolazioni fiscali di cui aveva usufruito poiché non ancora trascorsi i cinque anni dall’acquisto. Per ottenerlo si è rivolto alla commissione Tributaria che con sentenza del 22 febbraio pubblicata il 6 maggio ha dato ragione al fisco. I legali della donna hanno spiegato: “La legge che vieta la cessione prima di cinque anni prevede la deroga in caso di fatti gravi e imprevedibili, come ci sembra possa essere una vicenda terribile come una prolungata violenza sessuale e psicologica. Eppure abbiamo scoperto che per i tre giudici della commissione Tributaria di Varese un dramma come quello ben descritto dai carabinieri e dal Gip si possono considerare fatti non di estrema gravità”.