A Storie Italiane il drammatico caso di Celano dove una donna di 36 anni si è suicidata gettandosi dal balcone con il figlio di 7 anni in braccio, un gesto che sembrerebbe essere volontario: la madre è morta, mentre il figlio si trova attualmente in prognosi riservata, intubato. Il primo cittadino di Celano, intervistato dal programma di Rai Uno, ha commentato: “Dobbiamo porsi degli interrogatorio per ciò che è successo, forse si sono sottovalutate delle condizioni della persona e della famiglia”. La famiglia era per bene, il bimbo era iper attivo ma nulla che facesse presagire nulla del genere: “Una famiglia molto rispettata, di sani principi, bellissimi – ha confermato il sindaco – non le ha fatto mancare nulla nel corso della sua vita”.
La vittima aveva avuto un’infanza difficile, era stata adottata, ma poi le cose erano andate bene: “Era stata adottata, poi si era sposata e aveva in corso una separazione con due figli, e oltre a Sergio che è il piccolo c’è anche una ragazza di 19 anni ma nulla poteva far presagire un gesto estremo del genere”. Il sindaco di Celano ha poi voluto mandare un appello: “Il social e il covid hanno isolato la nostra società. I social non ci aprono alla società ma ci irrigidiscono e non ci aprono agli altri con i nostri problemi. Bisogna farsi interrogativi sia a livello istituzionale ma anche come società. Stiamo sbagliando qualcosa, ci sono questi gesti estremi che non riusciamo a comprendere”.
SUICIDIO A CELANO, LA DOTTORESSA: “DOBBIAMO COGLIERE I SEGNALI”
Un medico in studio a Storie Italiane ha ipotizzato cosa potrebbe aver spinto questa donna a togliersi la vita: “La mancanza di denunciare di rivolgersi ad un professionista quando ci sono avvisaglie. Se una persona non sta bene i famigliari devono smettere di fare finta di niente e di rendersi conto. Non possiamo dare la colpa ai famigliari, però bisogna stare a fianco a queste persone”.
“Quando nella mente c’è un blackout – ha continuato – tu puoi aver fatto programmi a media o lunga scadenza, la mente non riconosce più niente. Ogni volta che succede qualcosa di questo genere, ci diciamo sempre come è stato possibile non accorgersi? Io non ci credo, non siamo tarati a chiedere aiuto. Si stava per separare e chi viene dall’adozione ha vissuto il trauma dell’abbandono”.